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Dal 7 febbraio parte l’anno di sperimentazione deciso dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per sensibilizzare i consumatori alla prevenzione dei rifiuti attraverso la preferenza al consumo di birra e acqua minerale in bottiglie riutilizzabili in alberghi e residenze di villeggiatura, ristoranti, bar e altri punti di consumo. Fin qui l’iniziativa è stata assai poco pubblicizzata malgrado abbia un effettivo, significativo valore per la tutela dell’ambiente e la riduzione dei rifiuti. Il sistema sperimentale coinvolge, su base volontaria, sia quei soggetti che nell’esercizio della loro attività professionale somministrano al pubblico birra o acqua minerale nel punto di consumo, sia diversi operatori di settore quali i produttori di imballaggi riutilizzabili, i produttori di birra o acqua minerale, nonché i distributori di birra o acqua minerale. I consumatori potranno riconoscere attraverso l’apposito logo gli esercenti che, aderendo al sistema del vuoto a rendere, sceglieranno di vendere nel proprio esercizio bevande in bottiglie riciclabili che non diventano immediatamente rifiuto. Poca pubblicità e un sistema di resa dei vuoti che dovrà essere concordato con i distributori Durante i dodici mesi di sperimentazione il Ministero svolgerà un monitoraggio delle filiere, insieme degli operatori che a titolo professionale sono coinvolti nell’attuazione del sistema del vuoto a rendere, al fine di valutare la fattibilità tecnico-economica e ambientale del vuoto a rendere, e l’eventualità di estendere tale sistema ad altri tipi di prodotto e ad altre tipologie di consumo. Il monitoraggio sarà effettuato attraverso la raccolta dei dati che i produttori e distributori sono tenuti a compilare. In particolare, per aderire alla sperimentazione volontaria, gli esercenti in fase di acquisto di birra o acqua minerale in imballaggi riutilizzabili, compilano un modulo e lo consegnano al produttore di bevande o al distributore. Le modalità operative per la gestione degli imballaggi vuoti e dei tempi di ritiro e di restituzione degli stessi sono concordate tra l’esercente e gli altri operatori al fine di incentivare la più ampia adesione alla filiera.