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Le imprese europee realizzano nell’interscambio con l’economia giapponese un fatturato che ammonta ad un totale di 86 miliardi di Euro, di cui circa il 67% dalla vendita di beni ed il 33% dai servizi. L’interscambio commerciale dell’Italia con il Giappone è stato nel 2018 di 10,2 miliardi di Euro, con un saldo attivo per l’Italia di 2,7 miliardi di Euro ed il Giappone rappresenta il 15° mercato di destinazione delle esportazione italiane che sono, in ordine di importanza, gli articoli di abbigliamento, gli autoveicoli, la pelletteria, i medicinali ed i prodotti farmaceutici. A partire da questi numeri, 70 aziende venete hanno partecipato al seminario dedicato all’accordo di partenariato economico con il Giappone, entrato in vigore lo scorso 1° febbraio 2019, promosso dallo Sportello MiSE per l’Impresa del Veneto in collaborazione con il Nuovo Centro Estero Veneto e Confindustria Venezia e Rovigo. Le aziende venete dovranno certificarsi per ottenere dalle autorità doganali la qualifica di esportatore «Sono lieto per la nostra economia – ha detto il Presidente del Nuovo Centro Estero Veneto, Mario Pozza – che i dazi che vengono eliminati riguardino i prodotti di cui il Veneto è un grande produttore, come vino, prodotti in pelle, calzature, abbigliamento. Si presentano dunque nuove opportunità in un mercato lontano, ma vicino per affinità e per l’alto livello di qualità richiesto a cui le nostre imprese sanno ben rispondere». L’incontro ha illustrato i vantaggi per le imprese italiane derivanti dall’implementazione dell’EPA e gli aspetti tecnici dell’accordo dal punto di vista del negoziatore europeo nella prospettiva delle opportunità di sviluppo per le imprese italiane. In particolare è stato sottolineato che le potenzialità dell’accordo di libero scambio necessitano di una predisposizione delle aziende venete alle procedure doganali unionali che consentono il riconoscimento dei benefici tariffari concordati in ambito EPA. Questo è il compito tecnico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per accreditare gli operatori alla certificazione europea dell’origine delle merci e per l’ottenimento della qualifica di esportatore autorizzato.