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Il Teatro a Ca’ Foscari omaggia i ‘suoi’ caduti in guerra

09/10/2018
Il Teatro a Ca’ Foscari omaggia i ‘suoi’ caduti in guerraSono 246 i nomi incisi nella pietra a Ca’ Foscari: sono quelli degli studenti, ex studenti e docenti (e c’è anche un bidello) caduti sul campo durante i conflitti del ‘900, cioè le due Guerre mondiali, ma anche quelle combattute dall’Italia in Africa e la guerra civile spagnola. Sono italiani provenienti da tutta la penisola, ma anche stranieri che frequentarono l’università cafoscarina. A questa lista saranno aggiunti altri quattro nomi: due vittime della lotta partigiana e due caduti della Prima guerra mondiale che militavano nelle forze austro-ungariche.
È il risultato della ricerca condotta sotto la guida della professoressa Francesca Bisutti nel progetto di Ateneo dal suggestivo titolo “Tutto il tempo in un cortile: il Sacrario dei caduti cafoscarini nei conflitti del Novecento” che fa riferimento al cortile interno al Rettorato dove troneggia la statua di Niobe che piange i suoi figli morti. «Le ricerche condotte da un gruppo di docenti coadiuvati da borsisti – spiega la professoressa Bisutti – hanno permesso di ricostruire le vite di molti dei giovani caduti. A partire da queste vite ritrovate, nascerà uno spettacolo teatrale agito da giovani di oggi che interpretino i giovani di allora. Il cortile-sacrario rievocato in scena potrà essere il palinsesto su cui leggere in trasparenza gli ideali, anche contraddittori, e i comportamenti quotidiani in tempo di guerra del mondo universitario di allora, misurandoli con quelli del presente».

Lo spettacolo degli ‘Zanni’ intraprende un viaggio in Italia a sessantanni dalla prima rappresentazione

L’inteso progetto del Teatro Ca’ Foscari, in collaborazione con Accademia Teatrale Veneta, prende il titolo “E serbi un sasso il nome” e andrà in scena a dicembre, ultimo spettacolo prima che il teatro di Santa Marta venga sottoposto ad un paio di mesi di lavori di restauro e manutenzione straordinaria.
Proprio questi lavori hanno impedito quest’anno la formulazione di una completa stagione teatrale per l’Ateneo veneziano. Ma un’altra straordinaria rievocazione riuscirà ad essere proposta prima dello stop, comunque a celebrazione dei 150 anni della fondazione dell’università. Si tratta della riproposizione, a sessant’anni esatti dalla prima rappresentazione, de “La Commedia degli Zanni”, elaborata da documenti rinascimentali della Commedia dell’Arte, curata e messa in scena da Giovanni Poli. Il riallestimanto va in scena a Santa Marta giovedì 25 e venerdì 26 ottobre (con un mattinée il sabato per le scuole) in collaborazione il il Teatro a l’Avogaria e sarà curato da Stefano Poli. A rendere ancor più significativo questo progetto, come sottolinea la professoressa Maria Ida Biggi, delegata del Rettore per le attività teatrali, è la proposizione dello spettacolo anche al Teatro Goldoni entro la fine dell’anno, la possibilità che un’altra messa in scena sia a Padova, ed i contatti che sono stati presi perché questo straordinario testo possa girare l’Italia nelle università che abbiano una attività teatrale.

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