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Nel 2016 in Italia la raccolta di rifiuti per quanto riguarda le apparecchiature elettriche e elettroniche, di origine sia domestica sia professionale, è cresciuto del +14% rispetto all'anno precedente. Un trend di crescita è costante, segno di una nuova attenzione a rifiuti che hanno tutte le potenzialità per essere trasformati da problema per l'ambiente a risorsa per i cittadini. Peccato però che il nostro Paese resti inevitabilmente al di sotto di quello che era l’obiettivo del 45% che la Comunità europea richiedeva entro la fine del 2016, fermi come siamo al 40,9%. I dati sono quelli trasmessi dai 17 sistemi collettivi che gestiscono la raccolta, tutti associati al Centro di coordinamento Raee. Se non migliorano i dati del Sud, l’Italia mancherà anche l’obiettivo Ue del 2019 Come spesso accade, è la differenza tra Nord e Sud a penalizzare il dato nazionale: basti pensare che le 283.075 tonnellate di rifiuti Raee raccolte lungo la penisola equivalgono ad una medi di 4,7 kg per abitante, mettendo sulla bilancia i 9,1 kg della Valle d'Aosta e i 2,4 della Puglia. Al Nord la raccolta è cresciuta del +9,7% rispetto al 2015 con un balzo in avanti dell’Emilia-Romagna che in un anno ha fatto segnare un +20,7%. Sono però il Sud e le isole a fornire i dati più interessanti: il trend è del +22,5% e sono rilevanti i dati del Molise (+152,2%), della Basilicata (+28%) e della Calabria (+26,8%). Incrementi che fanno ben sperare per il futuro. Anche perché c’è una sfida importante che ci attende: mancato il target 2016, ora il nuovo traguardo è stato fissato alla fine del 2019 quando la media nazionale dei rifiuti Raee raccolti in forma differenziata dovrà essere del 65%!