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È entrata ufficialmente in vigore da lunedì 3 dicembre la legislazione approvata dal Parlamento europeo nel febbraio 2018 che stabilisce nuove regole contro il cosiddetto “geo-blocco ingiustificato”: di fatto i consumatori avranno un accesso transfrontaliero più ampio e più semplice ai prodotti, alle prenotazioni alberghiere, ai noleggi di automobili, ai festival musicali o ai biglietti per i parchi di divertimenti. Fare un acquisto in un qualsiasi Paese europeo sarà coperto da tutte le tutele che sono garantite nel proprio Paese. «Questo è un altro passo avanti nella creazione di un vero mercato unico – spiega Róża Thun (PPE, PL) relatrice del provvedimento in Parlamento – Un mercato in cui tutti i consumatori sono trattati allo stesso modo. Al momento dell'acquisto di prodotti all'estero, tutti noi ora avremo il diritto di essere trattati come consumatori locali. Il venditore non può più dirci: “Non ti vendo questo prodotto a causa della tua nazionalità, luogo di residenza o altro. Il Parlamento europeo ha negoziato intensamente con gli Stati membri l'applicazione di questo accordo già a partire dall'inizio di dicembre, in modo che gli europei possano beneficiare di una scelta più ampia quando faranno i loro acquisti natalizi». Le nuove regole riguardano anche l’acquisto di prenotazioni, di servizi, di biglietti d’ogni genere Secondo i risultati di uno studio di “mystery shopping” condotto dalla Commissione, il 63% dei siti web non consente agli acquirenti di acquistare da un altro paese dell'UE. Per i beni materiali, il blocco geografico più elevato era per gli elettrodomestici (86%), mentre per i servizi le prenotazioni online per eventi sportivi erano soggette al maggior numero di blocchi geografici. «Dopo il roaming e dopo la portabilità – conclude Róża Thun – sono davvero orgogliosa che, in collaborazione con la Commissione europea, si sia riusciti a trovare una soluzione al problema del blocco geografico. Questo renderà le cose più facili a milioni di cittadini». Non bisogna infatti dimenticare che negli ultimi dieci anni, la quota dei europei che acquistano online è quasi raddoppiata.