Gioco di azzardo on-line in Europa: il dibattito è aperto
In Europa il gioco d'azzardo on-line è un'attività economica in rapida crescita, con circa 15.000 siti web già individuati e proventi annui complessivi che nel 2008 hanno superato i sei miliardi di euro e che secondo le previsioni dovrebbero raddoppiare entro il 2013. Esiste però nell'UE un consistente mercato illegale dei servizi di gioco d'azzardo on-line: i quadri giuridici nazionali infatti variano notevolmente da uno Stato all'altro dell'UE, con norme diverse in materia di rilascio delle licenze, servizi on-line connessi, pagamenti, obiettivi di interesse pubblico e lotta contro le frodi.
Per questi motivi la Commissione europea invita tutti i cittadini a trasmettere i loro pareri e intende raccogliere informazioni e dati dettagliati su aspetti essenziali, quali l'organizzazione dei servizi di gioco d'azzardo on-line e il controllo del rispetto della normativa applicabile, la tutela dei consumatori e altri aspetti pertinenti di politica pubblica, oltre alle comunicazioni commerciali e ai servizi di pagamento. Sulla base dei contributi alla consultazione, che potranno essere trasmessi fino al 31 luglio 2011, si valuterà la necessità e la forma di eventuali interventi dell'UE in materia.
Tre sono gli obiettivi che possono essere validi per la politica nazionale in materia di gioco d'azzardo on-line degli Stati dell'UE. Il primo riguarda la tutela dei consumatori: la consultazione mira a raccogliere informazioni sul gioco d'azzardo problematico e sulla dipendenza dal gioco d'azzardo, nonché sulle misure attuate per proteggere i giocatori e prevenire o limitare tali fenomeni. In Italia, 600.000 persone sono a rischio di dipendenza, mentre il 50% della popolazione è invece considerato giocatore non a rischio, mentre il 46% non si concede a questo tipo di giochi.
Per quanto riguarda la legislazione approvata nel marzo scorso dall'Italia, è chiaro l'obiettivo di lottare contro la frode e le attività criminali connesse al mercato del gioco d'azzardo. L'Italia si è adeguata recentemente alle normative internazionali, dando la possibilità agli operatori di gareggiare per le licenze dei servizi nazionali. L'Amministrazione Autonoma di monopoli di stato (AAMS) continuerà a gestire il sistema ISP (Internet Service Provider), bloccando i siti non autorizzati, e anche quelli privi di licenza italiana. Questo ha permesso inoltre la chiusura di due procedure di infrazione che avevano dichiarato la legislazione italiana in vigore in contrasto con le normative europee.