La crisi economica ha assestato un colpo letale a molti eventi fieristici, la cui formula risultava non più adeguata ai tempi ed alle esigenze del sistema produttivo. La Fiera di Verona e, in particolare, il Vinitaly hanno saputo invece adeguarsi, trasformandosi in ambasciatori del “made in Italy” agroalimentare nel mondo. In questi giorni si torna a celebrarne le gesta con una manifestazione, che coinvolge l’intera città e non solo. Presenziare al Vinitaly non è solo un fattore commerciale, ma un modo di essere: fa la differenza, è insomma un appuntamento trendy. La conferma si ha frequentando la città, per la quale Vinitaly è occasione per sfoggiare l’abito migliore e sentirsi alla moda. Come a Roma è scontato che il lunedì siano le cronache calcistiche ad occupare gran parte dei rapporti interpersonali, a Verona, questi sono giorni dedicati più che mai al “buon vivere”. E’ questa la formula , che ha permesso alla fiera scaligera di sopravvivere e sconfiggere ripetuti tentativi di concorrenza: essere in stretta relazione con l’humus sociale del territorio, una caratteristica che solo la provincia può permettere….. e questo è uno degli atout, laddove lo si sappia usare, del sistema Italia. Cin cin!

Il direttore

Fabrizio Stelluto