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Immigrazione Nord Africa: esito Consiglio UE Affari Interni

12/04/2011
In apertura, la Commissaria europea agli Affari Interni Cecilia Malmström ha riferito ai Ministri degli Affari Interni dei 27 Paesi UE della sua visita in Tunisia ed Egitto, sottolineando la gravità della situazione e l'importanza dei flussi migratori.

Ha ricordato le iniziative proposte il 5 aprile:

I) la necessità di rafforzare "HERMES", la missione di Frontex (l'Agenzia UE per le Frontiere esterne) nel Mediterraneo;

II) continuare altre operazioni comuni come "POSEIDON";

III) aumentare rapidamente le capacità di Frontex ;

IV) accelerare negoziati di Frontex nella regione, in particolare con le autorità tunisine;

V) aiutare le autorità tunisine a gestire meglio la migrazione;

VI) garantire un effettivo rimpatrio degli immigrati clandestini.

Per gestire l'afflusso di profughi dalla Libia occorre:

I) un livello adeguato di finanziamenti per l'assistenza umanitaria;

II) un rimpatrio nel tempo;

III) mostrare solidarietà con gli Stati membri più colpiti – Italia e Malta;

IV) identificare un finanziamento aggiuntivo;

V) un criterio di condizionalità per gli aiuti ai paesi del Nord Africa, chiedendo la loro collaborazione e una migliore sorveglianza delle frontiere.

La Commissaria europea all'aiuto umanitario Kristalina Georgieva ha riportato la situazione inerente alle operazioni umanitarie. Anche quest'ultima aveva visitato la regione nei primi giorni della crisi. La Commissione europea ha stanziato oltre 30 milioni di euro per questo settore al fine di gestire gli effetti della situazione in Libia. L'azione europea ha dimostrato il valore aggiunto di un'azione coordinata. La situazione dimostra che l'Europa deve essere in grado di gestire più di una crisi alla volta.

I Ministri di Italia e Malta sono intervenuti sulla situazione nel Mediterraneo, in particolare sull'immigrazione dalla Tunisia e sulle misure intraprese a livello nazionale. Sono seguiti diversi interventi di molti Paesi.

I punti trattati sono stati:

I) la necessità di distinguere i migranti per ragioni economiche da quelli in fuga da una guerra civile. Per i primi la soluzione proposta è il rimpatrio (posizione sostenuta da 12 Stati); per i secondi è la protezione, fornita dall'UE;

II) alcuni Paesi hanno sottolineato la necessità di non dare falsi segnali che incoraggino l'immigrazione per prevenire il crimine organizzato e la tratta degli esseri umani;

III) il principio dell'aiuto condizionato allo sviluppo;

iv) il bisogno di aiutare le nuove democrazie per evitare nuovi flussi.

Molti Paesi si sono pronunciati contro l'attivazione della Direttiva sulla protezione temporanea.

In conclusione, la Commissaria Malmström ha sottolineato il largo sostegno alle proposte della Commissione, per poter negoziare con i Paesi terzi nella regione. Le Conclusioni sono state approvate con 26 voti a favore e un'astensione (Italia) per il mancato inserimento del principio di "riallocazione" sul caso degli immigrati tunisini.

Meroledì 12 aprile il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso è in visita in Tunisia. Il Presidente sosterrà chi è impegnato nel processo di riforma nel Paese sui temi della democrazia, dei diritti umani, la lotta contro la corruzione, la società civile, i giovani, la mobilità, le riforme economiche per la creazione di occupazione, le PMI, i legami commerciali con l'UE. La Banca europea per gli Investimenti sostiene questo processo.

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