Parte il brevetto UE
L'attuale sistema europeo dei brevetti, in particolare nella fase successiva alla concessione, è complesso e comporta costi elevati. Questa situazione è un grave ostacolo all'innovazione in Europa. L'Ufficio europeo dei brevetti esamina le domande di brevetto ed è competente per il rilascio dei brevetti europei quando sono soddisfatte le condizioni previste. Tuttavia, affinché il brevetto rilasciato sia valido in uno Stato dell'UE, il titolare deve chiederne la convalida in ciascun paese nel quale desidera ottenerne la tutela. Tale processo implica notevoli costi amministrativi e di traduzione, che ammontano a circa 32000 euro quando la protezione brevettuale viene chiesta nell'UE, 23000 dei quali derivanti solo dai costi di traduzione. In confronto, un brevetto USA costa in media 1850 euro.
Inoltre, il mantenimento dei brevetti impone il pagamento di spese annuali di rinnovo paese per paese e l'eventuale trasferimento del brevetto o accordi di licenza per l'utilizzo dell'invenzione brevettata devono essere anch'essi registrati.
Secondo le proposte odierne, il costo di un brevetto europeo con effetto unitario in 25 Paesi dell'UE sarebbe di 680 euro, dopo un periodo transitorio durante il quale i costi sarebbero comunque inferiori a 2500 euro. La Commissione propone quindi che i titolari di brevetti europei possano chiedere la protezione unitaria del brevetto per il territorio dei 25 Stati del''UE presso l'Ufficio europeo dei brevetti. Il brevetto garantirà lo stesso livello di tutela per le loro invenzioni in tutti i 25 paesi e le domande di brevetto potranno essere presentate in qualsiasi lingua.
Tuttavia, sulla base delle sue attuali procedure operative, l'Ufficio continuerà ad esaminare le domande in inglese, francese o tedesco (le lingue ufficiali dell'Ufficio europeo dei brevetti). Per i candidati residenti nell'UE che inoltreranno la domanda di brevetto in una lingua diversa dalle tre lingue dell'Ufficio, è previsto il rimborso del costo della traduzione in una delle lingue ufficiali dell'Ufficio.
Oggi l'Italia in confronto agli altri Paesi UE registra una quantità di richieste di brevetto inferiore ad altri Paesi, in modo non proporzionato al peso del Paese nell'economia europea. Anche se l'Italia per ora non partecipa al progetto, un'impresa italiana potrà comunque presentare una richiesta di brevetto nella propria lingua, e poi la dovrà tradurre in una delle tre lingue previste. La protezione unitaria dei brevetti non sarà però valida sul territorio italiano e spagnolo: per ottenerla le imprese dovranno continuare a seguire procedure separate a livello nazionale. Per questo è urgente che i due Paesi aderiscano al nuovo modello.