Decine di interventi, in fase di studio-progettazione, cantierabili, in corso d’opera o di prossima consegna. Il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, a conclusione degli incontri con le Amministrazioni Comunali del territorio, ha illustrato nel dettaglio il Piano Programma Lavori 2011 per la salvaguardia idrogeologica ed il servizio irriguo del Vicentino.

«La priorità rimane però quella di costruire al più presto i necessari bacini di lamiazione a monte – ha premesso Antonio Nani, presidente dell’Ente consortile – Oltre ai bacini di Trissino e Caldogno, la realizzazione del quale ci auguriamo possa iniziare nel 2012, è stata in parte accolta la nostra proposta circa l'ampliamento del bacino di Montebello per arrivare a una portata di 8 milioni di metri cubi di acqua. La realizzazione non spetta a noi, non abbiamo l’autorità per farli, né ci interessa dove vogliono farli. A noi interessa che vengano fatti perché la difesa di Vicenza, Verona e Padova non può più aspettare. Per questo auspichiamo che la Regione e tutti gli amministratori remino nella stessa direzione affinché questi progetti vadano avanti».

Raccomandazioni in tal senso ribadite anche da Diego Zaffari, sindaco del Comune di Montorso e rappresentante nel CdA consortile dei 98 primi cittadini interessati.

Nel programma 2011 del Cdb Alta Pianura Veneta particolare importanza sarà rivolta alla manutenzione ordinaria sulla rete di bonifica ed irrigua, finalizzata al recupero della funzionalità idraulica di molteplici corsi d’acqua (mediante espurgo dell’alveo, ripresa di frane, sfalcio delle sponde e del fondo dei canali). Per la suddetta attività di manutenzione delle opere in gestione il costo previsto per il 2011 è pari a € 747.000,00 nelle opere del comprensorio ex Riviera Berica, a € 607.200,00 nelle opere del comprensorio ex Medio Astico Bacchiglione. Fondi propri o in concessione da Regione o Ministero, ma molti altri serviranno per realizzare tutte le opere predisposte dal Consorzio.

«Il piano lavori 2011 supera i 50 milioni di euro e comprende molteplici interventi ai quali i nostri ingegneri – ha spiegato Nani, affiancato dal suo vice Giorgio Ferrari e dall’intero consiglio – stanno lavorando da anni, a prescindere dagli eventi alluvionali del 1° novembre che, va da sé, ne hanno comportati ulteriori di “somma urgenza” in quanto rischiosi per l’incolumità della popolazione. Il Consorzio peraltro ha già dimostrato di saper fare il suo lavoro: basta pensare al mini bacino del Retrone che, proprio nella recente alluvione, ha permesso di salvare tutta la zona ovest della città di Vicenza. Noi siamo pronti a dare al territorio le risposte di cui ha bisogno».