Omar Galliani e Il Codice degli Angeli
Questa, in estrema sintesi, la grande opera-installazione che Omar Galliani ha ideato per essere ospitata, dal 16 aprile al 31 luglio prossimi, nella magnifica Sala dei Vescovi del Palazzo Vescovile, sede del Museo Diocesano di Padova. A promuoverla è il Museo Diocesano in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
E' su richiesta del direttore del Museo, Andrea Nante, che l'artista emiliano ha pensato questa mostra-istallazione tutta dedicata al tema degli Angeli. Una mostra non casuale, visto che, proprio dirimpetto al Palazzo Vescovile, nel Palazzo del Monte, è allestita nel medesimo periodo e con lo stesso orario, la grande rassegna su Guariento, il "Pittore degli Angeli". Così un grande artista del Trecento e un grande artista contemporaneo si trovano, vis a vis, a declinare uno dei temi più affascinanti dell'iconografia sacra, quello degli Angeli, appunto.
La mostra-istallazione di Galliani è un concentrato di emozioni.
Per il contenitore innanzitutto: la Sala dei Vescovi, l'antica sala del trono, la sede delle udienze vescovili, un salone dalle enormi dimensioni, al piano nobile della Residenza dei Vescovi. Qui i presuli incontravano delegazioni di illustri personaggi, riunivano i rappresentanti delle varie comunità parrocchiali e lo facevano alla 'presenza' silenziosa di tutti i loro predecessori, raffigurati nei ritratti sulle pareti della sala, testimoni di una tradizione cristiana millenaria. L'origine del Palazzo è trecentesca, dell'epoca che vide quindi operare a Padova Guariento, ma l'attuale aspetto - come ricorda Andrea Nante - è di un secolo e mezzo più tardo, quando, all'inizio del Cinquecento, il vescovo Barozzi commissionò al pittore Bartolomeo Montagna la decorazione della sala con i ritratti dei primi cento vescovi di Padova, a iniziare da Prosdocimo, primo diffusore del messaggio cristiano in terra veneta, fino allo stesso committente. Nei secoli successivi, altre figure trovarono spazio sulle pareti, altri ritratti di vescovi e figure allegoriche, sino a completare ogni spazio disponibile.
Omar Galliani ha scelto di popolare questo mistico ambiente con i suoi Angeli.
Sono opere monumentali, tutte realizzate a matita su tavola. Angeli moderni, trasfigurazione di giovani d'oggi, ritratti a grande dimensione. Cinque grandi opere che con le loro infinite sfumature di grigio interagiscono perfettamente con l'armonia di oro e di azzurro dell'enorme Salone.
"È una istallazione appositamente pensata per questo ambiente, sottolinea ancora il direttore del Museo, Andrea Nante. L'artista lo ha più volte visitato sino a farlo emotivamente proprio. Poi la scelta di inserirvi quattro lavori che fanno parte del suo percorso storico, quattro grandi opere realizzate tra il 1991 e il 1993, proprio sul tema degli Angeli. Sono lavori davvero monumentali, misurano due metri e mezzo di larghezza, perfettamente in linea con l'immensità degli spazi del Salone che le ospita. Al centro, un nuovo lavoro, anch'esso di grandi dimensioni che sta occupando l'artista proprio in questi mesi e che sarà completato per l'inaugurazione della mostra".
In un ambiente contiguo, molto raccolto, una teca di cristallo accoglierà l'omaggio che Omar Galliani rivolge a Guariento. Si tratta di un'opera delle medesime dimensioni dei celeberrimi Angeli del maestro trecentesco, realizzata a grafite e double face, come erano spesso le opere medievali.
Alle pareti intorno alla teca, quattro disegni, sempre sul tema degli Angeli. Infine un omaggio alla Vergine, a completare l'altare della Cappella dei Vescovi. Sotto il polittico quattrocentesco dedicato agli Arcangeli, Galliani ha voluto inserire non un ulteriore Angelo ma l'immagine di un roseto: un tappeto di rose rosse, a carboncino, uno splendido richiamo alla sacralità di questo piccolo, intenso ambiente di private devozioni.
"Il visitatore, sin dall'ingresso al Museo Diocesano, di cui la Sala dei Vescovi è parte, sarà coinvolto in un crescendo emozionale, annuncia ancora Andrea Nante. Già lungo la monumentale scalinata d'accesso, due gruppi di Angeli, opera dello scultore Vangi, accoglieranno gli ospiti. Proseguendo, tra i preziosi codici miniati della sezione dedicata alla musica della mostra "Guariento e la Padova Carrarese" che il Museo ospiterà in concomitanza con il Guariento, altri due enormi angeli lignei settecenteschi rimarcheranno il tema delle presenze angeliche. Tra essi, ad anticipare la sacralità della mostra di Galliani, il grande Risorto, concesso dal Museo dalla Fondazione Stauros e infine l'ingresso alla Sala dei Vescovi con le grandi opere e i due ambienti più raccolti, la Sala della Teca e la Cappella, per sublimare su opere di piccolo formato ma di enorme intensità, l'esperienza rappresentata dalla visita a questa percorso".
Questa mostra giunge in un momento tra i più positivi dell'esperienza artistica di Omar Galliani. L'artista emiliano è impegnato in una serie di gradi mostre soprattutto all'estero (dalla Cina, all'India, all'america e a diversi Paesi europei), dove è ormai riconosciuto tra i maggiori protagonisti dell'arte italiana contemporanea. In Italia, dopo le recenti mostre a Firenze (dove un suo trittico e due disegni sono stati acquisiti dal Gabinetto di Disegni e Stampe degli Uffizi), Galliani è impegnato a definire i contenuti di una mostra d'eccezione che farà seguito a questa di Padova. Sarà il primo artista vivente ad avere l'onore di una mostra al Poldi Pezzoli, tempio milanese dell'arte. La mostra al Poldi Pezzoli sarà intitolata "Omar Galliani....tra Passato e Presente ", e proporrà tre opere di grandi dimensioni realizzate appositamente per il grande "Scrigno" del Museo milanese. Sono opere ispirate ad altrettanti capolavori del Museo: il celeberrimo "Ritratto di donna" del Pollaiolo, emblema del Museo, il "Compianto sul Cristo morto" di Sandro Botticelli e la "Imago Pietatis" di Giovanni Bellini. Ciascuna opera sarà accompagnata da una serie di disegni preparatori.