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La riforma dei CdB siciliani non può più aspettare

21/04/2011
La riforma dei CdB siciliani non può più aspettare"Risolvere la vicenda dei consorzi di bonifica siciliani, commissariati 20 anni fa dalla Regione ed oggi bisognosi di una radicale ristrutturazione prima di tornare all’ordinario regime democratico, significa contribuire a ridurre le distanze fra Nord e Sud del Paese." Lo afferma Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), intervenendo al convegno “Consorzi di Bonifica, partecipazione, gestione dell’acqua e del suolo. Una risorsa per le imprese agricole e per tutti i cittadini”, organizzato a Palermo da Coldiretti Sicilia. "Nell’Isola – prosegue Gargano – si irrigano 80.000 ettari ma, attraverso un’oculata ristrutturazione del sistema, tale superficie potrebbe essere quintuplicata, migliorando la competitività dell’agricoltura siciliana; basti pensare che ben l’84% del “made in Italy” agroalimentare dipende dalla disponibilità idrica. Non solo: nella moderna Bonifica, i consorzi sono oggi una delle principali aziende italiane nella produzione idroelettrica e stanno dando un significativo contributo alla produzione di energia rinnovabile anche attraverso l’attivazione di sistemi fotovoltaici sui propri impianti, senza consumare suolo e della cui materia prima, il sole, la Sicilia è certo ricca. Bisogna, però, che la Regione Sicilia dia concreta attuazione a principi condivisi, perché l’agricoltura ha bisogno di consorzi di bonifica, che non siano strumenti di welfare assistenziale, ma efficienti mezzi per valorizzare quella eccellenza, chiamata territorio e di cui la Sicilia è straordinariamente ricca.

Rinunciare alla riforma significherebbe rinunciare ad uno strumento per un futuro di qualità e ad un sistema di valori territoriali che, se continuassero ad essere mortificati, costituirebbero la testimonianza più vera della rinuncia a vivere, operare, amministrare, guardando al domani."

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