Pasqua più dolce che mai in Valpolicella
Protagonista “il Recioto da sagra”. La kermesse enologica inizia domenica 24 aprile alle ore 10.00 con l’apertura fino a sera, come per il giorno successivo, dei chioschi del vino, tra questi, anche quello della Cantina Valpolicella Negrar, giudicata al Vinitaly 2011 miglior produttore del Veneto. Oltre all'assaggio del celebre vino rosso dolce, considerato nel territorio ancora come il vino più prestigioso, i visitatori potranno godere della presenza di un mercatino di prodotti tipici, con esposizione di artigianato artistico e prodotti della Lessinia, nonché visitare una mostra di pittura e l'esposizione di moto d'epoca presso la Galleria Vason Caprini. Previsti anche vari intrattenimenti per i bambini, animazioni e spettacoli di piazza. Il giorno di Pasquetta, in piazza a Negrar alle 18.00, ci sarà la premiazione del concorso enologico “Palio del Recioto” mentre martedì 26 aprile sarà la volta del 50° Gran Premio del Palio del Recioto, gara ciclistica maschile che ogni anno richiama in Valpolicella centinaia di sportivi e appassionati delle due ruote. Maggiori info: www.paliodelrecioto.com
Valpolicella, terra che riscopre le tradizioni. A Negrar, nel periodo pasquale, massaie e fornai si danno un gran da fare per sfornare i dolci tipici del periodo, le “brasadele broè”, ciambelline secche poco zuccherate e “scottate” (broè) nell'acqua bollente prima di essere infornate, perfette da intingere nel Recioto giovane. Il periodo delle feste ben si adatta anche a provare un'altra tradizione della zona, il Recioto della Valpolicella Spumante, un tempo prodotto da diversi vignaioli ma oggi divenuto una rarità e salvato dall'estinzione dalla Cantina Valpolicella Negrar, che ha continuato fin dalla nascita a produrlo, seppure oggi in piccola quantità (4 mila bottiglie all'anno). “Lo facciamo perché siamo convinti – dice Luigi Galvani, presidente della Cantina - che sia un valore per i soci e il territorio portare avanti la tradizione quando si tratta di prodotti “unici ed originali”, com'è il caso dell'interpretazione con le bollicine del dolce rosso passito valpolicellese”.