Al settore del riso vanno garantite stabilità e certezze
Guidi ha ricordato come, in risposta alle sollecitazioni dell’industria risiera per una maggiore disponibilità di riso da esportare, i produttori, per tre anni consecutivi, abbiano incrementato le superfici coltivate (con un aumento del 10% nel triennio 2006-2009) e le rese unitarie, raggiungendo una produzione di risone di oltre 1,6 milioni di tonnellate (+ 17%).
Cosa sia avvenuto il presidente di Confagricoltura lo ha spiegato così: “Alla maggiore disponibilità di prodotto non ha fatto seguito un pari aumento delle esportazioni e, pertanto, il prezzo medio di mercato dei risoni, tra il 2009 ed il 2010, è diminuito di oltre il 40%, tornando sui livelli di 5 anni prima. Ora le cose stanno andando meglio ma non ci sono certezze cosa che non fa bene ai produttori, che devono programmare gli investimenti nel lungo periodo”.
Mario Guidi, a Novara, ha quindi sottolineato il ruolo importante dell’ Ente Risi per il rilancio della ricerca diretta ad ottenere varietà più performanti, sia in termini di qualità, che di caratteristiche richieste dal mercato.
“Per rilanciare la risicoltura nazionale – ha concluso Mario Guidi - servono rapporti chiari e costruttivi con l’industria alimentare, programmazione e certezze dei redditi per le imprese agricole. Serve anche aggregazione del prodotto, perché a interlocutori industriali forti deve rispondere un’agricoltura associata e organizzata, che abbia peso contrattuale”.