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Confagricoltura: alto rischio allagamenti, intervenire ora

27/04/2011
Confagricoltura: alto rischio allagamenti, intervenire oraDopo l’alluvione dello scorso novembre abbiamo compreso che ci sono territori della nostra provincia in cui non si può più vivere e lavorare serenamente. Ogni perturbazione meteorologica del periodo autunnale e invernale può essere causa di allagamenti e anche di rovinose alluvioni. I bacini del Vampadore e del Cavariega, compresi tra Este e Montagnana, ne sono un esempio: dopo il disastro di novembre, centinaia di ettari di terreno agricolo sono andati sott’acqua per alcuni giorni anche a dicembre e a marzo, con grave danno alle coltivazioni. Ma non meno preoccupante è la situazione che si presenta ad ogni precipitazione significativa sul fiume Tesina a Veggiano, sul Bacchiglione a Bovolenta, sul Muson dei Sassi a Loreggia. Situazioni di disagio e di vero pericolo che possono interessare anche altri luoghi ed altri comuni della nostra provincia dove passano i fiumi Bacchiglione e Fratta Gorzone.

L’alluvione dello scorso anno ha messo in luce lo stato di degrado, di abbandono, di incuria di fiumi e canali. Lungo gli argini sono evidenti i segni dell’erosione, dei fori causati dalle nutrie e da altri animali selvatici, le ostruzioni provocate dalla vegetazione spontanea. Purtroppo gli argini dei fiumi e dei canali demaniali, gestiti direttamente dalla Regione, da anni non vengono adeguatamente controllati e sottoposti a fondamentali opere di ordinaria e di straordinaria manutenzione.

Dobbiamo prendere atto che le grandi opere ereditate dai nostri avi non sono più sufficienti per contenere le piene delle forti precipitazioni di questi anni. E’ pertanto urgente realizzare nuove infrastrutture e adottare nuove strategie per contenere le piene, come la costruzione a monte dei bacini di laminazione.

Il presidente della Regione, Luca Zaia, cosciente della precaria situazione del sistema idrografico Veneto, tra varie polemiche per il ritardo accumulato, ha presentato un piano di interventi che prevede una spesa di 2,5 miliardi di euro. Il problema è che i soldi non ci sono e di una tassa di scopo meglio non parlarne. E allora? Allora si procederà gradualmente, a piccoli passi, concedendo priorità ad alcuni interventi prima che ad altri.

Su questo fronte dobbiamo vigilare, perché gli eventi dei mesi scorsi hanno messo in luce l’elevata fragilità del sistema idrografico che interessa la provincia di Padova. Dobbiamo pretendere che i bacini di laminazione che compensano le piene dei fiumi Gorzone e Bacchiglione costituiscano delle priorità. Dobbiamo continuare a chiedere che la manutenzione straordinaria e ordinaria degli argini dei nostri fiumi venga effettuata.

Finché non verranno realizzati tali interventi strutturali, ampie aree del territorio subiranno allagamenti con conseguenti danni alle coltivazioni. La Regione deve dunque adottare misure immediate, finalizzate a indennizzare gli agricoltori danneggiati.

Antonio da Porto

Presidente di Confagricoltura Padova

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