I dati sull'immigrazione in Europa
Ad esempio, quanti sono i cittadini non comunitari presenti nell'UE e nei suoi Stati? Le statistiche Eurostat aggiornate al 2010 dicono che nei 27 Paesi dell'UE sono presenti poco più di 20 milioni di cittadini extracomunitari, dei quali quasi 3 milioni in Italia, ossia il 5% della popolazione totale. I Paesi con la percentuale più alta sono quelli baltici, Lettonia (17%) ed Estonia (15%) per la massiccia presenza di cittadini di nazionalità russa, a cui seguono la Spagna (7,3%), la Grecia (7%) e l'Austria (6,5%). La percentuale italiana è in linea con quella degli altri grandi Paesi: leggermente inferiore alla Germania, e superiore a Francia e Gran Bretagna.
E cosa dicono le statistiche sui visti d'ingresso? I dati del Consiglio dell'UE chiariscono che, su un totale di più di dieci milioni di visti rilasciati nel 2009 più di un milione è stato rilasciato dall'Italia. I dati, che si riferiscono ai visti per soggiorni di breve durata, mettono in luce un'evidente disparità tra i Paesi: l'Italia, insieme a Germania e Francia - che occupano la prima e la seconda posizione - è il terzo paese con il più alto numero di rilascio di visti. Al contrario, per quanto riguarda la percentuale di diniego, l'Italia ha registrato una percentuale pari al 5%, valore inferiore alla media totale del 6,68%. Anche per il rilascio di visti per soggiorni di lunga durata, l'Italia si colloca al terzo posto dietro a Polonia e Francia, con più di 155 mila visti rilasciati.
I dati sui permessi di soggiorno evidenziano che l'Italia nel 2009 è stato il terzo paese in Europa, dopo Regno Unito e Spagna, in cui sono stati rilasciati più permessi: circa 245 mila. La maggior parte è stata rilasciata per motivi di lavoro (43%) e ricongiungimento familiare (30%), mentre solo il 4% per motivi di studio, valore nettamente inferiore alla media europea che in quest'ultimo settore si assesta al 23,5%. Domina la graduatoria la Gran Bretagna con quasi 700 mila permessi: ma Londra non fa parte dell'area Schengen di libera circolazione.
I dati Eurostat sull'immigrazione irregolare mostrano che in Italia la quantità di arresti di cittadini non comunitari, entrati illegalmente nel Paese, è diminuita dal 2008 al 2009, passando da poco più di 68 mila a circa 53.400. Al vertice di questa graduatoria ci sono tutti i Paesi dell'UE che si affacciano sul Mediterraneo: il primato spetta alla Grecia, con più di 108 mila arresti, alla Spagna e alla Francia, con rispettivamente 90.500 e 76 mila arresti.
Gli ordini di espulsione emessi dall'Italia hanno registrato un calo: l'Italia è al quinto posto tra i Paesi europei che hanno emanato più ordini (circa 53 mila solo nel 2009), la precedono Grecia, Spagna, Francia e Regno Unito. Se si confronta il numero di ordini di espulsione emessi col numero dei rimpatri realmente avvenuti, emerge che l'Italia è il fanalino di coda d'Europa, registrando nel 2009 una percentuale del 10%, di gran lunga inferiore alla media europea complessiva, vicina al 42%. In alcuni Paesi, addirittura, il numero di ritorni nei loro Paesi di origine dei cittadini non comunitari è superiore a quello delle espulsioni: è il caso di Germania, Cipro, Lettonia, Polonia, Romania e Slovenia.
Infine, alcuni dati sulle decisioni sulle richieste di asilo mostrano che l'Italia nel 2010 ha esaminato circa 11 mila richieste, respingendone la maggior parte (7.015). Quelle accolte sono divise in maniera equa tra chi ha ottenuto lo status di rifugiato politico e chi altre forme di protezione sussidiaria. La tendenza italiana riflette quella europea: su un totale di circa 223 mila richieste, solo 55 mila sono state accolte. In questa graduatoria domina la Germania con oltre 45 mila richieste, seguita da Francia (37 mila) e Svezia (27 mila). L'Italia è superata, nella graduatoria delle richieste d'asilo, anche da Gran Bretagna, Olanda, Belgio e Austria.
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