Politica europea: Schengen, visti, frontiere esterne, asilo
La Commissaria europea Cecilia Malmström, responsabile degli Affari interni ha presentato le azioni già svolte dall'UE per gestire le emergenze recenti e illustrato l'ambizioso piano di lavori che, nel giro di un anno, porterebbe alla nascita di una vera e propria politica comune dell'immigrazione, come vuole il Trattato dell'Unione, e molti Stati membri. Il tutto nel giro di un anno circa. Sull'emergenza, l’Unione europea ha risposto rapidamente a queste sfide con i mezzi operativi e finanziari di cui dispone. Sono stati mobilitati fondi per gestire l’emergenza umanitaria generata dall’improvviso afflusso di rifugiati e sfollati nei paesi confinanti con la Libia. Unitamente Questo sostegno ha permesso di dare un rifugio temporaneo ai rifugiati e agli sfollati, di rispondere alle loro esigenze basilari e di aiutare molti di loro a ritornare nei rispettivi paesi d’origine. FRONTEX ha avviato l’operazione congiunta EPN Hermes Extension 2011 per aiutare l’Italia a fronteggiare lo sbarco di migranti e rifugiati sulle sue sponde. EUROPOL ha inviato in Italia una squadra di esperti per aiutare le autorità di contrasto nazionali ad individuare eventuali trafficanti di esseri umani tra i migranti in posizione irregolare entrati nel territorio italiano. Gli Stati membri più esposti al crescente flusso di rifugiati e migranti in posizione irregolare hanno inoltre ricevuto assistenza finanziaria.
Per una miglior gestione dei fenomeni migratori nel futuro, la Commissione propone una serie di iniziative che riguardano il completamento del sistema europeo comune di asilo entro il 2012; controlli rafforzati alle frontiere e una miglior governance di Schengen per affrontare l’immigrazione irregolare, garantire che ciascuno Stato membro controlli efficacemente la propria parte delle frontiere esterne dell'Unione in linea con il disposto e lo spirito delle norme dell’UE, ed aumentare la fiducia nell’efficacia del sistema UE di gestione della migrazione; un’immigrazione legale più mirata nell'UE, per facilitare l’arrivo di persone dotate delle competenze necessarie per contribuire a colmare le previste carenze di manodopera e di personale qualificato nell’UE e ad ovviare al previsto declino demografico della popolazione attiva; la condivisione delle migliori pratiche nelle strategie adottate dagli Stati membri per l’integrazione degli immigranti legali nell’UE, e un un approccio strategico ai rapporti con i paesi terzi sulle questioni relative alla migrazione, allo scopo di facilitare il movimento delle persone grazie a migliori possibilità di migrazione legale, unitamente a misure volte a prevenire la migrazione irregolare.
Saranno gli Stati dell'Unione a dover discutere e approvare le misure proposte. Due gli appuntamenti da non perdere: il Consiglio straordinario dei Ministri degli Interni dei 27, in programma il 12 maggio, e il summit dei Capi di Stato e di Governo a metà giugno. Un primo “pacchetto migrazione”, contenente diverse misure legislative, sarà presentato il 24 maggio.