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Ricerca SWG-ANBI: straripamento fiumi prima paura dei veneti

06/05/2011
Ricerca SWG-ANBI: straripamento fiumi prima paura dei veneti“L’alluvione dello scorso novembre in Veneto, oltre ai danni materiali, ha comportato una mancata crescita del P.I.L. (Prodotto Interno Lordo), quantificata in -0,7% ha bloccato un incremento occupazionale calcolato in circa 6.000 posti di lavoro.” Lo afferma Giuseppe Romano, Presidente dell’Unione Veneta Bonifiche, che ha presentato, a Mestre, il programma regionale nell’ambito della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione (7-15 maggio) e i dati di una recente ricerca SWG-ANBI, che evidenzia come siano proprio i veneti a temere maggiormente lo straripamento dei fiumi: ben il 48%, infatti, lo indica come maggiore paura a fronte di una media nazionale pari al 21%, che sale comunque al 30% nel Nord Italia. A livello Paese sono le alluvioni e le esondazioni ad essere segnalate come principale pericolo, il che fa guardare con timore i corsi d’acqua al 46% degli italiani ed al 54% dei settentrionali. D’altronde il 63% dei connazionali segnala di aver dovuto affrontare, almeno una volta, un’emergenza ambientale legata a fenomeni naturali, di cui il 75% rappresentati da alluvioni e straripamenti; tale dato sale addirittura all’88% al Nord. Ben l’80% degli intervistati (85% al Nord) ritiene che un’adeguata opera di prevenzione avrebbe evitato o quantomeno limitato i danni , indicando le principali soluzioni nella manutenzione e pulizia dell’alveo dei fiumi, nell’edificazione di costruzioni migliori e più attente all’ambiente, nell’innalzamento degli argini e nella regolazione delle acque dei fiumi.

I veneti sono anche tra coloro, che avvertono maggiormente il rischio idrogeologico, un pericolo, che è percepito dal 47% degli italiani; disboscamento ed abusivismo edilizio ne sono indicati largamente come le prime cause.

Importante è anche la percentuale dei residenti nel Veneto, che riconosce il ruolo dei consorzi di bonifica nella prevenzione degli eventi calamitosi: il 31% contro un dato nazionale del 23%; significativo è il fatto che tale percentuale cresce laddove è più forte la presenza degli enti consortili: davanti al Veneto, c’è solo l’Emilia Romagna. D’altronde la costante manutenzione del territorio è nettamente il principale provvedimento invocato dagli italiani (il 48% al Nord) per ridurre l’impatto di calamità, quali le alluvioni.

La notorietà dei Consorzi di bonifica è rilevata dal 62% del campione al Nord, con una buona diffusione delle conoscenze sul ruolo dei Consorzi in merito alla realizzazione e manutenzione di opere idrauliche, nonchè di impianti per lo scolo e l’allontanamento delle acque.

Il 56% degli intervistati al Nord (a fronte di un dato nazionale del 54%) ritiene, inoltre, che l’attività dei Consorzi sia importante sia per le aree agricole che per quelle urbanizzate.

Infine sono proprio eventi come quelli alluvionali, accaduti nei mesi scorsi in Veneto, ad aver fatto schizzare, in alto, la consapevolezza sul ruolo dei consorzi di bonifica nel limitare i danni provocati da fenomeni alluvionali: ben il 92% dei residenti al Nord lo ritiene molto o abbastanza importante, mentre il 93% lo considera rilevante nel rimettere in sicurezza idrogeologica i territori colpiti.

In questo quadro si inseriscono le oltre 50 iniziative, previste nella regione, dal 7 al 15 maggio, per avvicinare i cittadini alla conoscenza delle attività svolte dai consorzi di bonifica veneti. L’epilogo al calendario di manifestazioni si avrà mercoledì 18 maggio allorchè, a Padova, saranno presentati gli Accordi di Programma per migliorare la collaborazione ed integrare le conoscenze sul territorio con A.N.C.I. (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Veneto, U.R.P.V. (Unione Regionale Province Veneto) e Protezione Civile Regionale.

N.B.: oltre il 64% del Veneto ricade nei comprensori di Bonifica, per un totale di 1.178.054 ettari affidati alla competenza di 10 consorzi. Di questo territorio, ben il 31,04% sarebbe costantemente allagato senza l’ausilio di 389 centrali idrovore; il 45,67% è a rischio di allagamenti per l’esondazione di corsi d’acqua mentre il 6,66% teme la forza del mare. Inoltre, secondo il Ministero dell’Ambiente, il 27,7% dei comuni veneti ricade in aree ad alto rischio idrogeologico, interessanti 25.540 ettari pari a 1,4% della superficie della regione.

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