Carni suine: segnali di ripresa non bastano per il comparto
Molte sono le aspettative dei produttori di carni suine, dopo la stagnazione di mercato che aveva caratterizzato i mesi invernali, anche se gli attuali aumenti dei prezzi delle carni coprono appena l’impennata delle quotazioni delle materie prime per l’alimentazione dei capi.
Positivo anche l'andamento di mercato dei suini d'allevamento per i capi da 40 a 65 chilogrammi, con quotazioni in ulteriore rialzo. Tra i tagli di carne suina lavorata si registra l'aumento dei prezzi di prosciutti, pancette e coppe, in controtendenza con il calo delle quotazioni di lombi e lonze.
Questa situazione influisce positivamente anche nei rapporti tra i componenti della filiera, fattore che risulta determinante per rafforzare la prosecuzione dei lavori della ‘Commissione unica suini grassi’, che, nell’ultimo periodo, avevano risentito del pesante clima mercantile.
Tutto questo, però, non basta a risolvere i pressanti problemi della suinicoltura nazionale, per questo Confagricoltura sollecita il ministero per le Politiche agricole a procedere ad una attenta verifica ed alla rivalutazione degli accordi siglati nel 2007 e che portarono alla costituzione del Tavolo di filiera presso il Mipaaf.
Il nostro Paese deve poter mantenere, nonostante l’aggressiva concorrenza nei confini UE, il ruolo di leader europeo del comparto, ottenuto grazie alle sue produzioni di altissima qualità e salubrità e alla tradizione e la professionalità degli allevatori italiani.