UE presenta strategia per arrestare perdita di biodiversità
In Europa la biodiversità è a un punto critico, con l’estinzione delle specie che aumenta a ritmi mai registrati prima. Il degrado di molti ecosistemi ha raggiunto una gravità tale per cui essi non sono più in grado di fornire i servizi da cui dipendiamo, dall’aria e acqua pulite, all’impollinazione delle colture, alla protezione dalle inondazioni, traducendosi in enormi perdite socioeconomiche per l’UE. Si stima, ad esempio, che l’impollinazione ad opera degli insetti, in netto calo in Europa, abbia un valore economico di 15 miliardi di euro all’anno nell’UE.
Tra le azioni proposte, si parte con una piena attuazione della normativa vigente in materia di protezione della natura e della rete di riserve naturali, migliorando e ripristinando gli ecosistemi e i servizi ecosistemici dove possibile, in particolare aumentando l’uso delle infrastrutture verdi. Il terzo punto vuole garantire la sostenibilità delle attività agricole e forestali, mentre il quarto salvaguarda e protegge gli stock ittici dell’UE. Si punta inoltre a contenere le specie invasive, sempre più spesso causa della perdita di biodiversità nell’UE così da aumentare il contributo dell’UE all’azione concertata internazionale per scongiurare la perdita di biodiversità.
Parte integrante della strategia Europa 2020, la strategia sulla biodiversità contribuirà a far sì che l’UE raggiunga non solo gli obiettivi che si è data in fatto di efficienza delle risorse, garantendo una gestione sostenibile del proprio capitale naturale, ma anche quelli in materia di mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento ai medesimi, migliorando la resilienza degli ecosistemi e i servizi da essi forniti.