Giovani all'estero: ecco i risultati della indagine UE
I giovani italiani che trascorrono periodi all'estero per studio o formazione sono solo il 12%, meno della media europea del 14%. Il 33% dei giovani ha dichiarato di essere impossibilitato a farlo per mancanza di mezzi economici, mentre il 25% - soprattutto donne - per impegni legati alla famiglia.
Tra coloro che hanno potuto recarsi all'estero, il 65% ha dovuto fare ricorso a finanziamenti privati o intaccare i propri risparmi. I giovani che hanno potuto beneficiare di prestiti o borse di studio nazionali e regionali sono infatti soltanto il 18%, percentuale che in Italia scende al 14%. Per questo motivo, l'UE promuove diversi programmi che finanziano lo studio, la formazione e le esperienze di lavoro all'estero, come il programma Erasmus, che nell'anno 2009/2010 ha consentito a più di 210 mila studenti di seguire un programma di studio o di formazione in un altro paese europeo. Il programma è stato recentemente esteso anche ai giovani imprenditori.
L'Italia registra la percentuale più bassa nel campo dell'imprenditorialità giovanile. Secondo i dati, solo il 27% dei giovani italiani vorrebbe costituire un'impresa propria, mentre i più propensi sono risultati essere i bulgari (74%), a fronte di una media europea del 43%. Tra questi, il 50% è costituito da giovani compresi tra i 15 e i 19 anni e solo il 34% da i giovani tra i 30 e i 35 anni.
L'Italia supera di solo due punti l'Europa per la partecipazione dei giovani ad associazioni sportive e culturali (rispettivamente 48% e 46%), mentre si colloca ultima in classifica insieme alla Svezia per quanto riguarda i giovani e il volontariato: in Italia solo il 13% ha svolto attività di volontariato negli ultimi 12 mesi, a fronte di una media europea del 24%. La percentuale italiana è più bassa anche per quanto riguarda la partecipazione alle elezioni: il 71% di giovani ha votato alle elezioni politiche negli ultimi tre anni. La media europea è del 79%, mentre in alcuni paesi, quali Belgio e Svezia, supera il 90%.
L'indagine Eurobarometro è pubblicata alla vigilia della Settimana europea della gioventù 2011 che si svolgerà dal 15 al 21 maggio. Androulla Vassiliou, commissaria europea responsabile per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha dichiarato: "L'indagine mette in evidenza l'interesse dei giovani a lavorare all'estero. Questa è una buona notizia per l'Europa! Sfortunatamente però questo loro desiderio si scontra con troppi ostacoli. È necessario facilitare lo studio, la formazione e il lavoro dei giovani all'estero e sensibilizzarli in merito ai contributi finanziari disponibili attraverso i programmi dell'UE, come Erasmus, che possono dar loro un primo assaggio della vita fuori dal proprio paese." Per questo motivo nel corso di quest'anno la Commissione europea conta di aumentare i finanziamenti dei programmi di mobilità a partire dal 2014.
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