Angelo De Pieri, Antonello Fochesato, Michele Negretto, Ermanno Roverso, Enrico Pizzolo: sono questi i nomi degli eletti, dall’assemblea svoltasi a Lonigo, al consiglio di Confagricoltura Vicenza, dove concorreranno, unitamente ad altri 18 delegati (A.N.G.A., Agriturist, 6 sindacati imprenditoriali di settore, 10 sezioni economiche) a nominare, nelle prossime settimane, il nuovo presidente, che sostituirà Linda Spina, giunta a termine mandato e cui gli associati rivolgono un sentito ringraziamento.

A Confagricoltura Vicenza sono associate 1.100 imprese, tra le maggiori della provincia: l’estensione media è di 20 ettari contro una media provinciale pari a 5 ettari; ne deriva che rappresenta oltre il 50% delle giornate effettuate da lavoratori dipendenti ed è l’unica Organizzazione Professionale Agricola vicentina a sottoscrivere tutti i contratti collettivi di lavoro di secondo grado (operai ed impiegati).

'Dai dati statistici del 2010, redatti da “Veneto Agricoltura” – commenta la Presidente di Confagricoltura Vicenza, Linda Spina - si evidenziano timidi segnali di ripresa dopo due anni molto difficili per l'agricoltura veneta e vicentina: rispetto alla contrazione del fatturato 2009 (-8,4%), si è registrato un significativo recupero del valore della produzione, che ha raggiunto i 4,8 miliardi di euro (+7%) per effetto della ripresa dei mercati. Le difficoltà più recenti per l'agricoltura sono dipese principalmente dal crollo dei prezzi all'origine e dall'incapacità degli agricoltori di mettere, in campo, strumenti per fronteggiare l'instabilità dei mercati. Occorre, di conseguenza, riprendere il lavoro di aggregazione delle realtà aziendali, indifese di fronte alle complessità mercantili anche valutando la creazione o il rafforzamento di adeguate organizzazioni di produttori che, attraverso un migliore controllo dell'offerta, possano contare su un maggiore potere contrattuale. E’ inoltre necessario rafforzare gli strumenti di gestione dei rischi di mercato: assicurativi, fondi di mutualità, adeguati servizi finanziari, volti a ripristinare i margini di liquidità delle imprese in situazioni di crisi di mercato.

Infine, anche la nuova Politica Agricola Comunitaria, in fase di revisione, dovrà assumere, tra i suoi obiettivi, l'efficienza del mercato: dovrà quindi prevedere, tra le azioni, il rafforzamento delle organizzazioni di produttori, la diffusione dell'economia contrattuale ed il sostegno agli strumenti per contenere gli effetti della volatilità dei prezzi e delle crisi di mercato.'