La via Annia iter memoriae Altino
Proprio nella sede del Museo archeologico nazionale di Altino si stanno sviluppando da ormai tre anni tutta una serie di iniziative atte a valorizzare la zona come naturale porta d’ingresso per Venezia, quella degli antichi pellegrini che dai tempi della Serenissima, via Laguna, si recavano nell’Isola.
Nata sulla scorta di un evento teatrale itinerante tra terra (Altino) e laguna (Torcello), ora la cosa diventa progetto, coinvolgendo le amministrazioni territoriali dell’antico percorso romano (comprendente anche Padova e Concordia), nell’ambito di un più vasto respiro comunitario che attinge fondi dal Leader plus del fondo Feaog. Per il momento i soldi non sono molti, ma quanto basta per aggregare sotto un’unica campana anche l’Università di Venezia e il Centro internazionale di economia turistica-Ciset. Coinvolto è anche l’Ente parco naturale del fiume Sile, perché Altino vuole diventare l’epicentro di un percorso cultural-naturalistico che da Treviso (con la “restera”) dovrebbe congiungere, tutto in fuoristrada, Altino a Venezia anche lungo la Terraferma fino a Punta Sabbioni.
Su questo progetto si è soffermato in particolare il Sindaco di Quarto d’Altino, Loredano Marcassa, durante la due giorni che dal 15 al 16 settembre ha coinvolto in piazza di Altino, durante “La via Annia iter memoriae”, dedicata ai costumi degli antichi romani a tavola, i vari operatori locali dislocati sullo specifico territorio. Non a caso la ciclopedonabile da poco realizzata lungo gli argini retrostanti è ormai meta frequente di appassionati provenienti da tutta la provincia, che lungo questi percorsi possono percepire l’aura di antiche vestigia, sullo sfondo meraviglioso della Laguna, su cui spiccano ben visibili i campanili di Torcello e San Marco.
Questo percorso ora dovrebbe essere ampliato su nuovi argini, per la soddisfazione anche dei turisti, che le associazioni degli albergatori si sono già dette pronte a coinvolgere con tutta una serie di iniziative collaterali.
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