Partono le misure anti corruzione dell'UE
Prende il via la relazione anticorruzione dell'Unione europea, un nuovo meccanismo per monitorare e valutare gli interventi messi in atto dagli Stati dell'UE nella lotta alla corruzione e per promuovere un maggiore impegno politico. Il meccanismo aiuterà gli Stati ad attuare in modo più efficace la normativa prevista, a tener fede pienamente agli impegni presi a livello internazionale, e a migliorare la coerenza delle loro politiche e azioni anticorruzione.
Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni, ha dichiarato: «La lotta alla corruzione deve essere una priorità. Sul piano internazionale ed europeo esistono quadri giuridici sufficientemente sofisticati, ma a livello degli Stati membri dell'UE l'attuazione è alquanto disomogenea. A mio avviso, i politici e le istanze decisionali non sono sufficientemente determinati a combattere questo reato. Al contempo, dobbiamo fare in modo di attribuire maggiore importanza alle questioni legate alla corruzione in tutte le politiche pertinenti dell’UE. Negli anni a venire, intendo proporre ulteriori iniziative in questo senso, quali nuove norme per la confisca dei proventi di attività illecite, un piano su come perfezionare la raccolta di dati statistici sulla criminalità e una strategia per migliorare le indagini sui reati finanziari».
La relazione anticorruzione dell'Unione europea identificherà le tendenze e le carenze che devono essere affrontate, oltre a incoraggiare l'apprendimento tra pari e lo scambio delle migliori pratiche. A partire dal 2013, la Commissione pubblicherà tale relazione con cadenza biennale, basandosi sui contributi di numerose fonti, tra cui i meccanismi di monitoraggio esistenti (del Consiglio d'Europa, dell'OCSE e delle Nazioni Unite), il parere di esperti indipendenti, delle parti interessate e della società civile.
Va rafforzata anche l'attuazione degli strumenti giuridici anticorruzione esistenti nell'UE e a livello europeo e internazionale. La Commissione presenterà nel corso dell'anno una modernizzazione delle norme sulla confisca dei proventi di attività illecite, una strategia per migliorare le indagini sui reati finanziari negli Stati UE entro il 2012, e un piano d'azione sulle modalità di perfezionamento della raccolta di dati statistici sulla criminalità. Il lavoro sarà effettuato in stretto contatto con agenzie dell'UE quali Europol, Eurojust e CEPOL, nonché con l'OLAF, l'Ufficio europeo antifrode, per intensificare la cooperazione giudiziaria e di polizia. Sarà modernizzata la normativa sugli appalti pubblici, norme contabili e modalità di audit delle imprese dell'Unione; entro la fine dell'anno partirà una strategia per combattere le frodi a danno degli interessi finanziari dell'UE. La collaborazione sarà rafforzata soprattutto con i Paesi vicini all'UE, specialmente nell'area del Mediterraneo, dell'ex Jugoslavia e della Turchia.
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