Convegno Coldiretti su energia: il cibo, prima di tutto
Questa la tesi di esposta Sergio Marini, presidente nazionale della Coldiretti, esposta con grande lucidità e determinazione nel corso del convegno sull'energia che l'organizzazione agricola ha proposto alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia. L'annuale appuntamento della Coldiretti è venuto a cadere quest'anno proprio a ridosso dell'esito referendario e non poteva non essere condizionato dalla chiara espressione della volontà popolare. Ad aprire i lavori era poi stato Luca Zaia che aveva dichiarato il proprio voto formulato in difformità dai vertici del suo partito.
Davanti ad una platea piena oltre ogni possibilità (almeno seicento i presenti), il presidente Marini non è stato affatto tenero nei confronti della politica e dell'attuale esecutivo: «questo Governo non è in grado di garantire gli interessi dell'agricoltura». Questa la sua denuncia senza appello, specie dopo un esito referendario che «ha detto chiaramente che gli italiani scelgono la qualità della vita rispetto alla crescita del pil».
Ma ora che non ci sarà più il nucleare? Anche su questo Marini è stato esplicito: gli agricoltori sono pronti a fare la loro parte nel quadro di una politica energetica votata alle rinnovabili. Ma con un limite ben preciso: «innanzitutto il nostro ruolo - ha dichiarato Marini interpellato su questo dai giornalisti - è quello di produrre cibo. A questa vocazione non possiamo abdicare. Dopo questo possiamo anche contribuire alle fonti energetiche e certamente il nostro sarà un contributo importante, purché in un quadro di compatibilità. E comunque, dopo aver prodotto cibo».
M.O.