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Cna Costruzioni del Veneto: subito un confronto pubblico

18/09/2006
La Presidenza della Cna Costruzioni del Veneto si è riunita a Marghera (Ve) nei giorni scorsi ed ha fatto il punto della situazione della categoria, iniziando dai recenti provvedimenti governativi (decreto Bersani) che coinvolgono in massima parte i cantieri edili. L’edilizia nel Veneto rappresenta oltre il 14% del Pil della Regione, e sicuramente senza il traino del comparto, l’economia veneta avrebbe sofferto di un risultato negativo: l’edilizia invece ha permesso un segno più e negli ultimi dieci anni ha creato 10 posti di lavoro al giorno.



Pertanto, afferma Roberto Strumendo Presidente della Cna Costruzioni del Veneto, ci lasciano alquanto perplessi non tanto il singolo intervento governativo (vedi tesserino di riconoscimento per i cantieri), quanto invece la pletora di leggi ed adempimenti, che stanno assediando il settore, l’unico che ha prodotto ricchezza ed occupazione.



Solo nell’ultimo anno si sono registrati: l’introduzione del DURC (documento unico di regolarità contributiva); l’emanazione della legge a tutela dei consumatori con l’obbligo da parte delle imprese di tutelare con fidejussioni i compratori; la nuova legge nazionale sui lavori pubblici emanata a fine legislatura creando un conflitto importante con la Regione Veneto che è ricorsa in Corte Costituzionale. Infine ecco il decreto Bersani che, oltre al noto obbligo dal 1 ottobre di fornire tutti gli addetti che frequentano i cantieri di un tesserino di riconoscimento, investe di nuove responsabilità in solido appaltatore e subappaltatore per le ritenute fiscali ed i versamenti dei contributi previdenziali ed assicurativi.

Va anche sottolineato l’obbligo per tutte le imprese di far svolgere ai propri dipendenti un corso di circa trenta ore in orario di lavoro, per tutti coloro che montano e smontano i ponteggi. Questo obbligo è in capo a tutte le imprese anche a coloro che hanno una poliennale esperienza nel settore.

A questo proposito ritenevamo più concreto che i destinatari di tale onere fossero le neo imprese o i neo assunti, che sono a digiuno della pericolosità del settore. Ci lascia perplessi che siano invece investiti tutti, anche coloro che sono in edilizia da anni, creando una sorta di mortificante obiettivo sia per i lavoratori che per le imprese. Infatti alla fine del corso ci sarà anche un esame.



Tutti provvedimenti, quelli enunciati, che hanno un costo per le nostre imprese, per lo più piccole, che si sono viste in tempi costrette a sostenere oneri, che non sempre vengono riconosciuti dal mercato.



Sia chiaro, ha continuato Roberto Strumendo che il nostro obiettivo è quello di tutelare le imprese sane, che stanno sul mercato rispettando le regole sia nei confronti della sicurezza, che dei contratti di lavoro, che delle leggi che regolano il settore.



La Cna Costruzioni ha sempre sottolineato con forza il proprio impegno per affiancare le imprese, che hanno bisogno di essere tutelate da un eccesso di burocrazia, che si traduce in tempi morti e costi, che appesantiscono la vita dell’imprenditore, non garantendo al cliente o al committente la qualità e la sicurezza.



Si tratta di recuperare un rapporto con i consumatori ed i cittadini, in un ambito di mercato trasparente, in cui le regole sono uguali per tutti, e non devono diventare un elemento invece di ostacolo per chi le rispetta fino in fondo.



Vogliamo, afferma la Cna Costruzioni del Veneto, che venga finalmente approvata una legge che regoli la possibilità di accesso al settore, impedendo a persone sconosciute e senza esperienza di rovinare il mercato con prezzi scandalosi, derivanti dall’inosservanza dei contratti e delle leggi.



Ben vengano quindi i controlli, ma per colpire veramente gli abusivi, i cantieri fantasma, la manodopera fuori regola e si eviti di andare sempre dai soliti noti a verificare solo gli adempimenti burocratici, mentre i concorrenti veramente sconosciuti al fisco ed alle leggi, continuano tranquillamente la loro attività.



Si tratta di aumentare la platea di contribuenti non di colpire sempre le imprese in regola e conosciute.



La Cna Costruzioni del Veneto facendosi carico di un malessere che si è registrato in tutte le province, intende aprire un serio ed ampio dibattito sui temi citati (sicurezza, pressione fiscale, adempimenti legislativi, ecc.) confrontandosi con gli enti locali ed i parlamentari eletti nella nostra Regione, attraverso assemblee pubbliche promosse su tutto il territorio.



Riteniamo infine che, se potremo contare sull’apporto delle altre associazioni di categoria artigiane più rappresentative (a cui abbiamo richiesto un confronto per un lavoro comune), i risultati saranno ancora più importanti, visto che le problematiche da noi sollevate sono condivise da tutti gli imprenditori veneti.

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