L’acqua: se ben governata è ricchezza e non calamità
19/09/2006
Settembre, finito il grande caldo e scordata la siccità dei mesi estivi, è arrivato il fresco e si dimentica subito il recente passato e l’acqua delle prime intense piogge se ne va al mare, non prima di aver provocato allagamenti e danni ingenti. I corsi d’acqua delle rete idrica di un territorio come il Veneto e soprattutto dell’Alta padovana sono pieni di opportunità, ma anche possibili apportatori di esondazioni disastrose. Piccoli, medi e grandi corsi d’acqua, con salti d’acqua naturali che tanta energia elettrica potrebbero fornirci, invece di allagare le nostre contrade. Questa nostra risorsa di “oro liquido” potrebbe essere una fonte inesauribile di energia rinnovabile da utilizzare invece che essere inutilmente sprecata. Non tutti lo sanno, ma un solo metro cubo d’acqua, con un dislivello di un metro, può dare un ottimo rendimento economico con la produzione di energia pulita. Il numero dei siti idonei a questo tipo di sfruttamento della risorsa idrica è elevato e soprattutto è reale, tangibile e a portata di mano. Solo la portata idrica del fiume Brenta oggi raggiunge i 50 metri cubi al secondo e quasi tutta l’acqua se ne va al mare, inutilizzata e soprattutto sprecata. Intanto noi, che abbiamo solo la cultura del consumismo, tra poco accenderemo tutte le nostre caldaie e i nostri climatizzatori, innaffieremo i nostri giardini, laveremo le nostre automobili e assisteremo impotenti alle forti perdite sotterranee delle condotte idriche. E cosa facciamo noi ? Continuiamo a lavarci con l’acqua calda e a bere acqua minerale, quando sappiamo benissimo che l’acqua dei nostri acquedotti è ottima. E così facendo non facciamo nulla per diminuire le importazione dall’estero dell’ energia. Pensate l’84% dell’energia che consumiamo in Italia la importiamo dall’estero. E dire che di acqua ne abbiamo in abbondanza. Sarebbe sufficiente cambiare il sistema del loro governo dalla montagna al mare. Dobbiamo costruire dighe, laghi e bacini per raccoglierle. Sarebbe un grande tesoro per la produzione di energia pulita, per l’irrigazione dei campi, la vegetazione, la fauna ittica, la ricarica delle falde acquifere, l’effetto serra – perché ottenendo energia dall’acqua non produciamo inquinamento e nemmeno CO2. Occorre incrementare la cultura dello sfruttamento dell’acqua, del biogas, del vento e riconsiderare il nucleare pulito e sicuro, che da noi non si vuol fare. E’ da cinquant’anni che nel Veneto non si costruisce una diga ! E intanto fra tante chiacchere e proteste stiamo col naso all’insù ad annusare cosa si può fare. E il tempo passa e si dimentica anche quel saggio proverbio che dice: l’acqua che passa non macina più.
Giuseppe Dellai- Assoc. Ambiente e Società, Circolo Embera Katio