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Parlamento Europeo: fondi a regioni essenziali per crescita

01/07/2011
L'UE dovrebbe dotare la sua politica di coesione regionale per il periodo 2014-2020 di un bilancio almeno equivalente a quello del periodo in corso, per consentire alle regioni più povere di colmare il loro ritardo e, a tutte le regioni, comprese quelle frontaliere, di implementare il loro potenziale economico e innovativo nel quadro della strategia Europa 2020.

Nelle quattro risoluzioni sullo sviluppo regionale, adottate nella sessione plenaria di giugno, il Parlamento Europeo difende l'attuale architettura dei Fondi strutturali. I deputati hanno assunto una posizione in favore di una politica di coesione efficace, solidale e ambiziosa. Nel dibattito con il Commissario europeo Johannes Hahn, responsabile per lo sviluppo regionale, hanno sottolineato la loro ferma opposizione a qualsiasi proposta di nazionalizzazione o settorializzazione della politica di coesione, soprattutto tramite i nuovi fondi tematici su clima, energia e trasporti.

Approvando con 612 voti favorevoli, 46 voti contrari e 15 astensioni le proposte sull'agenda futura della cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale, il Parlamento incita la Commissione europea ad aumentare la quota dei fondi strutturali dedicata alla cooperazione transfrontaliera (dall'attuale 2,5% al 7%) per l'obiettivo 3 (coesione territoriale), in particolare per migliorare le infrastrutture di trasporto. È stata inoltre approvata una relazione sul rafforzamento della cooperazione tra città e aree suburbane e rurali per uno sviluppo regionale più equilibrato.

Quanto all'esecuzione dei programmi per la politica di coesione 2007-2013, approvata con 610 voti favorevoli, 61 voti contrari e 12 astensioni, i deputati chiedono che sia semplificato e accelerato il processo di attribuzione, in particolare per le PMI e che sia incoraggiato il finanziamento multi-fondo e incrociato. Una migliore sinergia tra i vari fondi dovrebbe permettere di portare avanti una politica di sviluppo regionale maggiormente focalizzata sui risultati. A fine settembre, la Commissione europea proporrà un pacchetto legislativo comprensivo di un regolamento generale nonché regolamenti per i fondi sociali, di coesione, di sviluppo regionale e per la cooperazione territoriale. A fine 2011 seguirà una proposta quadro comune per tutti i fondi europei.

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