Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

Agenzia giornalistica, radiotelevisiva e di comunicazione

Strutture inadeguate: lo sport veneziano rischia il flop

01/07/2011
Vincere un campionato dovrebbe costituire un motivo di orgoglio e di soddisfazione. A Venezia e Mestre, invece, non è così. In Laguna troppo spesso, per non dire sempre, a gettare acqua gelida sul fuoco delle gioie di società e appassionati arriva una storica, e irrisolta, problematica relativa alla pochezza degli impianti cittadini.

Ultimo in ordine di tempo il grido di dolore lanciato il 1. luglio 2011 dalla Mestrina Pallanuoto, sodalizio con 55 anni di storia sulle spalle e la cui prima squadra maschile, dopo un esilio di 27 anni in serie C, è salita in B battendo e scavalcando all’ultima giornata i triestini del Tergeste. In casa-Mestrina nei prossimi giorni è fissata l’assemblea dei soci che farà il punto della situazione, in primis dal punto di vista economico. Ma soprattutto i dirigenti biancocelesti dovranno guardarsi negli occhi, allargare le braccia e constatare che l’anno prossimo la serie B saranno costretti (risorse permettendo) a giocarla a Padova. Il motivo? In città manca da sempre una vasca da 33 metri, lacuna subita fino a pochi mesi fa anche dal Setterosa della Mestrina femminile protagonista per la prima volta in un campionato di serie A1 concluso con la retrocessione. Un verdetto amaro, almeno tanto quanto è invece dolce quello della Mestrina maschile: il punto però non è questo, bensì l’oggettiva impossibilità di giocare a pallanuoto in casa propria.

Ma se la piccola piscina di via Circonvallazione tarpa le ali alle Mestrina, c’è da dire che il caso non è isolato. Prendiamo il calcio a 5, disciplina ben radicata e in forte espansione in città. Il Venezia Calcio a 5 (ex Dese) ha dominato la serie A2, vincendo Coppa Italia e campionato con conseguente, storico salto in A1. Ebbene, per anni il Venezia C5 ha giocato in casa a Trivignano, in una palestrina da 300 posti spesso troppo generosamente chiamata palasport. Come per la Mestrina non sarà possibile godere di un altro anno di deroga, quindi il futsal arancioneroverde si giocherà le sue carte in A1 a Dolo. Il che è sconfortante per una società che a fatica, a Trivignano, aveva saputo conquistarsi simpatia e pubblico.

Cambiano gli sport ma il problema rimane lo stesso. Al termine della A2 2010/11 il giovane CUS Venezia di pallamano ha salutato la serie A2 scendendo in serie B. Un peccato, ma se non altro i cussini potranno tranquillamente continuare a giocare in Centro Storico (al PalaCasaIsiPiù di Fondamenta dei Cereri), cosa che non avrebbero potuto fare qualora avessero ottenuto quella promozione in A1 sfiorata fino all’anno scorso. In realtà nel caso della pallamano un campo di misure regolamentari, nel territorio comunale, ci sarebbe. Dove? A Pellestrina, nel tristemente famoso palasport da un migliaio di posti (il terzo per grandezza in città dopo il Taliercio e l’Arsenale) “regalato” a un’isola di 4000 anime, sostanzialmente inutilizzato anche perché già scoperchiato un paio di volte da una tromba d’aria. Un palazzetto, quello isolano, che se costruito ad esempio a Marghera (se ne è parlato per anni ma ora tutto tace) avrebbe risolto i problemi del CUS di pallamano, del Venezia C5 e dei Giants Marghera di basket, tanto per citare i casi più lampanti.

E proprio parlando di basket tocchiamo la punta dell’iceberg della problematica. La Reyer da tre campionati a questa parte riempie il palasport Taliercio ben oltre i 3250 posti per cui è omologato. Sfumato sul parquet per un soffio il ritorno in serie A, tra qualche ora la Reyer potrebbe vincere il ricorso e salutare la Legadue con relativo obbligo di far salire in qualche modo la capienza ai 3500 posti minimi richiesti. Altrimenti, anche in questo caso, si parlerà di esilio con il Palaverde di Treviso (rimasto orfano del volley targato Sisley), il rinnovato Palafabris di Padova o il Palaturismo di Jesolo come ipotetici parcheggi. Un’eventualità che sarebbe clamorosa. Già nella seconda metà degli anni ’70 la Reyer e il Basket Mestre (a quei tempi in città ci si poteva permettere due squadre e due tifoserie numerossime) furono costrette a giocare un paio di campionati, rispettivamente, a Vicenza e Castelfranco Veneto. Ma quantomeno in quel caso c’era la prospettiva di tornare presto a casa, una volta ultimati i nuovi palazzetti dell’Arsenale in Centro Storico e del Taliercio in Terraferma. E così avvenne. Il problema oggi, però, è che la prospettiva di avere un “Palaqualcosa” all’altezza delle mutate e moderne esigenze non si intravedere minimamente. E il dramma è che potremmo continuare così per tante altre discipline…

Tutto ciò senza addentrarci nella “mitica chimera” del nuovo stadio di Tessera, una questione che solo le disgrazie del Venezia Calcio (inchiodato in serie D) consente di tenere in un angolo. Tuttavia il Venezia tra qualche settimana potrebbe usufruire del ripescaggio tra i professionisti di Seconda Divisione, il che sarebbe sufficiente per riaprire la ferita dal momento che il vecchio Penzo (inaugurato nel 1913!) necessiterebbe di qualche lavoretto di adeguamento. Che sia il caso di fare qualcosa?

M.D.L.

Asterisco Informazioni
di Fabrizio Stelluto
P.I. 02954650277


e-mail:
info@asterisconet.it
redazione@asterisconet.it
telefono:
+39 041 5952 495
+39 041 5952 438
fax:
+39 041 5959 224
uffici:
via Elsa Morante 5/6
30020 Marcon (Ve)
Cartina

Questo sito è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell'art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: "Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione".
La pubblicazione degli scritti è subordinata all'insidacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito.
Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al sito, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.