Lo scrittore Tahar Lamri a Vicenza
13/07/2011
Venerdì 15 luglio l’Osteria 150 - un nuovo spazio aperto a Vicenza, in Campo Marzo, dall'associazione Festambiente con il patrocinio del Comune - propone un incontro d’eccezione con lo scrittore algerino Tahar Lamri. Tahar nasce ad Algeri nel 1958, si laurea in Legge e si sposta in Libia dove lavora come traduttore presso il Consolato di Francia a Bengasi. Arriva in Italia nel 1986, dopo aver vissuto un periodo in Francia. Da allora risiede a Ravenna, dove svolge attività di consulente per il commercio con l’estero ed è docente di lingua e letteratura araba presso l’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente. Scrive per l’Internazionale, il Manifesto e Left. Ha partecipato, a Modena, alla presentazione del premio Nobel egiziano Nagib Mahfuz, e al Convegno Internazionale organizzato dall’Università di Bologna “Migrazioni, interazioni e conflitti nella costruzione di una democrazia europea”, con il paper “Mettere in scena l’alterità”. La raccolta di racconti I sessanta nomi dell’amore, (Fara Editore, 2006; Traccediverse, 2007) è vincitrice del Premio Letterario Internazionale sezione narrativa Città di Anguillara e del Premio Microeditoria di Qualità di Chiari. Nel suo libro, afferma: «Per me, scrivere in Italia, paese dove ho scelto di vivere e convivere, vivere nella lingua italiana, convivere con essa e farla convivere con le altre mie lingue materne (il dialetto algerino, l’arabo e, in un certo senso, il francese) significa forse creare in qualche modo l’illusione di avervi messo radici. Radici di mangrovia, in superficie, sempre sulla linea di confine, che separa l’acqua dolce della memoria, da quella salata del vivere quotidiano».