Al via i bandi europei per la ricerca e l'innovazione
Il finanziamento della ricerca è tra le priorità dell'agenda politica dell'UE e si trova al centro dell'Unione dell'innovazione, lanciata dall'Europa ha bisogno se vuole competere con economie grandi e dinamiche come gli Stati Uniti e la Cina. Con quest'azione l'UE fa la sua parte, ma molto si attende anche dal livello nazionale: molti Paesi, tra cui l'Italia, sono ben lontani dal destinare il 3% del PIL alla ricerca, come si sono impegnati a fare.
Tra gli oltre 16.000 beneficiari previsti figurano università, enti di ricerca e industria, mentre un'attenzione speciale sarà rivolta alle piccole e medie imprese, cui è destinato tra le altre cose un pacchetto pari a quasi un miliardo di euro. Verrà inoltre istituito un nuovo riconoscimento europeo per le donne innovatrici. La maggioranza degli inviti a presentare proposte per ricevere i finanziamenti è pubblicata il 20 luglio.
Máire Geoghegan-Quinn, commissaria europea per la ricerca, l'innovazione e la scienza, ha commentato: "L'Europa sta dando l'ennesima dimostrazione del proprio impegno a porre la ricerca e l'innovazione in cima all'agenda strategica per la crescita e l'occupazione. La competizione a livello europeo per ottenere questi finanziamenti riunirà i migliori ricercatori e innovatori d'Europa per affrontare i problemi maggiori del nostro tempo, come l'energia, la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare, i cambiamenti climatici e l'invecchiamento della popolazione".
Alla ricerca destinata a trovare soluzioni per provvedere a una popolazione che invecchia saranno destinati 220 dei 656 milioni disponibili complessivamente per la ricerca nel settore sanitario, oltre a 240 milioni del finanziamento di 1,3 miliardi di euro destinato alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
La parte restante dei finanziamenti destinati alle tecnologie dell'informazione sarà indirizzata verso sviluppi essenziali delle infrastrutture di rete e di servizi, nano- e microsistemi, fotonica e robotica, contenuti digitali e tecnologie legate al linguaggio e per applicazioni per la salute e per l'efficienza energetica.
Il Consiglio europeo della ricerca assegnerà quasi 1,6 miliardi di euro ai migliori ricercatori, giovani e senior, attivi in Europa, e grazie alle "azioni Marie Curie" circa 10.000 ricercatori altamente qualificati riceveranno quasi 900 milioni di euro a sostegno della mobilità e dello sviluppo delle carriere. Tra questi sono compresi 20 milioni di euro destinati a un progetto pilota per finanziare i "Dottorati industriali europei", intesi a stimolare lo spirito imprenditoriale e la cooperazione tra università, enti di ricerca e aziende.
I 265 milioni destinati alla ricerca in ambito ambientale consentiranno di affrontare problemi di enorme rilevanza come i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e l'efficienza delle risorse. Oltre 307 milioni andranno alla ricerca sulla sicurezza alimentare e sulle risorse biologiche sostenibili.
Il pacchetto di investimenti di quasi 1 miliardo di euro per le PMI include azioni pilota sia nell'ambito del tema della salute, sia tramite lo specifico meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi della Banca europea per gli investimenti. Le piccole e medie imprese avranno procedure semplificate per la loro partecipazione al programma.
Alle nanotecnologie saranno destinati 488 milioni, per settori come fabbriche del futuro, automobili ecologiche ed edifici efficienti sotto il profilo energetico. Altri 313 milioni saranno destinati alla ricerca e all'innovazione nell'ambito della mobilità e per trasporti più puliti, più sicuri e più efficienti. Infine, la Commissione ha destinato 40 milioni all'iniziativa "Città intelligenti", per trovare impieghi più efficienti dell'energia e migliorare i trasporti urbani.