Il 6° Censimento Agricoltura visto dalla Regione Veneto
“Sono certo che il censimento favorirà una generale visione strategica che dovrà orientare i futuri investimenti in quel settore agricolo – le parole di Manzato – che nella nostra regione era e rimane un fattore economico determinante. Estremamente positivo, in prospettiva, il trend in crescita sul fronte dei giovani imprenditori, categoria che peraltro sarà al centro delle politiche regionali”.
Tra le principali indicazioni fornite dal Censimento va segnalata quella del calo della superficie agricola utilizzata.
“La Sau cala al pari delle aziende che, tuttavia, aumentano in dimensione e si specializzano, e ciò significa che le politiche di investimento messe in atto vanno nella giusta direzione. Ad ogni modo resta necessario recuperare territorio agricolo, anche attraverso il recupero del patrimonio edilizio rurale. Va da sé che si può essere soddisfatti per un Veneto che si conferma leader nazionale nei settori viticolo e avicolo”.
Alla conferenza stampa hanno preso parte, oltre all’assessore Manzato, la dirigente della sede Istat per il Veneto Rosalba Sterzi, la dirigente generale del Sistema Statistico della Regione Maria Teresa Coronella e il Commissario regionale allo sviluppo rurale Andrea Comacchio.
Di seguito una sintesi dei dati più rilevanti dal punto di vista della Regione Veneto:
LE AZIENDE E LE SUPERFICI – In Veneto sono state censite 120.735 aziende, in calo del 32,3% rispetto alla precedente tornata censuaria. Nella nostra regione, la superficie agricola utilizzata (Sau), pari a 806.319,31 ettari, ha subito un calo del 5,3%; la superficie agricola totale (Sat) di 1.021.968,8 ettari ha registrato un decremento del 12,6%. In Veneto sono presenti rispettivamente il 6,3% della Sau nazionale e il 7,4% delle aziende agricole italiane. Fenomeno inversamente proporzionale e conseguente è l’innalzamento della Sau e della Sat medie per azienda, con variazioni in Veneto di oltre il 40% per la Sau, con un valore di 6,7 ettari, e quasi il 30% per la Sat, con un valore di 8.5 ettari, valori che comunque si mantengono al di sotto di quelli nazionali. LE PROVINCE – Scendendo al dettaglio provinciale, Verona rimane il territorio agricolo per antonomasia, detenendo ben un quinto della Sau veneta, seguita da Padova (16,8%) e Treviso (15,8%). Tranne che per Padova e Rovigo, per le quali nell'arco del decennio le superfici sono rimaste rispettivamente costanti, e addirittura aumentate nel caso di Rovigo (+5,1%), per le altre province venete si è assistito a una flessione generalizzata con particolare peso assunto dalle province di Vicenza e Belluno, con contrazioni della Sau rispettivamente del 18,4% e 13,0. In calo anche Venezia e Verona ma in misura molto meno significativa, soprattutto per la seconda, vista anche la vocazionalità agricola del territorio. Anche la numerosità delle aziende distribuite sul territorio evidenzia un calo, con particolare riferimento ai terreni montani e pedemontani di Belluno (-64,5%) e Vicenza (-48,3%).
LE COLTIVAZIONI – Nel dettaglio delle coltivazioni rimangono i seminativi i maggiori protagonisti nelle campagne venete, con più dei due terzi della superficie disponibile investita, seguiti dai prati e pascoli con il 16% e a breve distanza dalle legnose agrarie (13,4%). Dall’analisi dei dati provinciali si può dedurre che il Veneto si sta indirizzando verso un'agricoltura di respiro più ampio e competitiva, con maggiore diffusione delle colture specializzate nel Veronese e Trevigiano, mentre tra le province di Padova, Rovigo e Venezia trova spazio l'agricoltura estensiva. Prati e pascoli invece si concentrano secondo consuetudine all'interno delle province montane e pedemontane. In calo le superfici investite a frutteto; inversa invece la tendenza riscontrata nel settore viticolo che risponde con valori di superficie stazionari a quelli del 2000.
GLI ALLEVAMENTI – Si conferma l'andamento negativo del comparto zootecnico: il censimento registra una contrazione generalizzata per tutte le province venete del numero di aziende. Nonostante questo il Veneto risulta tra le regioni con il più elevato numero di aziende a indirizzo zootecnico (oltre 20.000), con la provincia di Treviso che spicca tra tutte per la presenza di allevamenti sul territorio (26,1%). Il settore bovino, in particolare, risulta testimone della crisi, con calo sia delle aziende (-39,1%) che del numero di capi (-11,3%). Più logica è la diminuzione degli allevamenti avi-suinicoli, dato che le due specie sono frequentemente allevate nelle campagne venete anche per autoconsumo: ecco il perché dell'elevata consistenza aziendale rilevata nel 2000 recentemente non corrisposta. Nonostante la rilevazione fosse limitata solo ai capi destinati alla vendita, il numero di animali censiti è apparso in aumento.