Io faccio la spesa giusta
Sotto lo stesso ombrello i soci del Consorzio Fairtrade Italia, da Banca Etica a Legambiente, da Oxfam Italia ad Arci, ma anche le librerie Feltrinelli, partner storico della kermesse, i punti vendita, dagli ipermercati ai negozi del biologico, dai supermercati ai negozi di vicinato e le aziende licenziatarie del marchio Fairtrade che hanno raggiunto quota 125.
Anche i ristoratori saranno invitati a scegliere il Fairtrade dal 15 al 30 ottobre. A tutti i locali che proporranno un menù a base di prodotti equosolidali certificati, Fairtrade Italia fornirà poster e tovagliette dell’iniziativa, materiale informativo sul Commercio Equo e dei campioni di prodotti in omaggio.
Il marchio Fairtrade è sinonimo di economia che funziona, raccoglie l’intereresse dei consumatori anche in periodi difficili e porta benefici tangibili ai produttori del Sud del Mondo. Sono sempre più numerosi, infatti, coloro che scelgono il Commercio Equo certificato: secondo i dati internazionali ammonta a 3,4 miliardi di euro la spesa per i prodotti Fairtrade in tutto il mondo (fonte Fairtrade International, inizio 2010). In Italia si arriva ai 49,5 milioni del 2010 contro i 43,5 spesi del 2009.
Ben il 55% dei prodotti Fairtrade proviene da agricoltura biologica (nel 2008 la percentuale era del 50% e nel 2009 del 53%). Risultati importanti e significativi, un chiaro segnale che i produttori del Sud del Mondo riescono sempre più a valorizzare le loro pratiche produttive e le relazioni commerciali nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente e che i consumatori italiani premiano questa coerenza etica ed ambientale. Tra i prodotti Fairtrade da agricoltura bio vi sono in termini percentuali al primo posto le banane (83%), lo zucchero di canna (74% sia utilizzato da solo, sia nelle preparazioni dolciarie), il tè (65%) e il cacao (57%). Il fatturato delle banane Fairtrade e bio ha raggiunto nel 2010 i 13 milioni di euro.