Capre da cashmere: un ausilio naturale per la bonifica
03/08/2011
Gran parte delle lavorazioni estive per un consorzio di bonifica è rappresentata dallo sfalcio della vegetazione infestante, un capitolo fondamentale per la sicurezza dei corsi d’acqua. Per dare una mano agli operatori del Consorzio di bonifica Toscana Centrale si è aggiunto, questa estate, un gruppo di collaboratrici del tutto speciali: sono le capre della azienda agricola La Penisola di Radda in Chianti. Qui, Nora Kravis ha avviato fin dal 1972 un allevamento di capre da cashmere che l’ha resa famosa in Italia e in tutto il mondo. Grazie ad una convenzione recentemente stipulata, le sue capre stanno pascolando in questi giorni sull’area di laminazione del torrente Pesa a Campomaggio. “Le capre mangiano le erbacce dal gusto sgradevole e che gli altri animali disprezzano” spiega Nora Kravis. “Una volta realizzata una recinzione sicura dai predatori, le capre richiedono poche altre attenzioni: sono a basso costo di mantenimento e lavorano come un decespugliatore, senza benzina o pezzi di ricambio!”
Il Consorzio sperimenta così una tecnica naturale e sostenibile di controllo della vegetazione, che potrebbe essere riconfermata e ampliata nei prossimi anni. Oltre agli sfalci, lungo è anche l’elenco delle criticità affrontate, nel mese di luglio, in tutto il comprensorio, grazie al sistema delle segnalazioni da parte degli enti locali, delle associazioni e dei consorziati: ad ogni “contatto” segue un sopralluogo e, se opportuno, un intervento. “Grazie a questo utile sistema di collaborazione” ricorda il commissario del Consorzio, Mauro Cresti “è possibile evitare dissesti di maggior entità, diminuendo il rischio idraulico ed i costi di manutenzione del territorio”.