Gli investitori abbandonano soia e cereali: il prezzo va giù
In particolare – pone in evidenza l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - sono in ribasso i contratti future della soia e del colza, ma anche frumento tenero e mais stanno scontando gli effetti del crollo dei mercati azionari e della precipitosa caduta del prezzo del petrolio, che in una settimana ha perso quasi il 20% scendendo a meno di 80 dollari al barile; mentre il prezzo dell’oro sta battendo ogni record precedente e sembra destinato a toccare quota 1800 dollari l’oncia.
“Sono tutti segnali della preoccupazione degli investitori, in fuga dagli asset più rischiosi” - commenta Confagricoltura.
L’Organizzazione degli imprenditori agricoli fa presente come “i fondamentali dei mercati agricoli (domanda e offerta) non sono di per sé preoccupanti, dato che i raccolti più abbondanti di quest’anno andranno sostanzialmente a ricostituire le scorte di cereali, pesantemente intaccate dalle scarse produzioni del 2010. A spese degli agricoltori si darà un aiuto al contenimento dell’inflazione; però la difficile situazione economica degli Stati Uniti rischia di trascinare l’intera economia mondiale in una nuova fase recessiva, dopo quella del 2009, che potrebbe investire pesantemente l’agricoltura dal momento che verrebbero tagliati anche i consumi agroalimentari”.