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Ferragosto, prodotto tipico NON ti riconosco

13/08/2011
“Turisti attenti alle bufale!” E’ questo l’accorato appello del cadorino Luca Da Corte Croera, pastaio tra i più rinomati delle valli bellunesi e Presidente regionale dei produttori di pasta fresca di Confartigianato, rivolto alle migliaia di turisti stranieri ed italiani che, approfittando delle loro vacanze nelle nostre montagne, città d’arte e spiagge, si accingono ad acquistare qualche leccornia locale da portare a casa.

“Il fenomeno è noto e si ripete ad ogni stagione turistica, estiva od invernale che sia, –spiega Da Corte-. E’ lo sciacallaggio enogastronomico. Ed il Veneto in quanto prima regione turistica italiana e tra le più ricche di prodotti tipici, è tra le aree più appetibili per commercianti e fornitori senza scrupoli “foresti” che propongono falsi alimentari tipici confezionati con nomi di fantasia come: sapori del... gusto del... primizie del.. ecc ecc. Un vero e proprio inganno, una trappola –prosegue Da Corte- in cui cadono i turisti che, di fronte ad una etichetta appariscente, foto e descrizioni fantasiose di montagne, laghi e spiagge venete e soprattutto di fronte ad un prezzo moooolto concorrenziale (alle volte inferiore anche del 50%), vengono illusi di acquistare una leccornia del posto dalle dolomiti all'adriatico e dai laghi alle città d'arte, e invece leggendo poi l'etichetta si trovano nelle mani articoli prodotti in posti industrializzati e magari a pochi chilometri da casa loro”.

“Un danno non solo economico denuncia Da Corte. Oltre a far estinguere i piccoli laboratori artigiani infatti, questa pratica scellerata impoverisce le nostre zone facendo disperdere il sapere e il sapore dei luoghi di produzione e scredita la località che lascia nei ricordi del turista non una prelibata sensazione ma un brutto ricordo".

Da qui l’accorato appello di Luca Da Corte: “quello che voglio far capire ai numerosi turisti che ci onorano della loro presenza è che noi gente di mare e di montagna e di lago fatichiamo molto durante l'anno per far trascorrere delle ottime ferie a tutti coloro che scelgono di venirci a trovare, non lasciatevi quindi ingannare da commerciati accecati dalla moneta facile, scegliete i negozi e i mercatini tradizionali e fatevi consigliare dalla gente del posto.

“In questa opera di chiarezza, credo che chiunque possa e deve venire in veneto a vendere i propri prodotti ma non ingannando e per questo che – conclude Da Corte - ha un ruolo fondamentale l’azione sindacale della Confartigianato Alimentazione. A breve estenderemo infatti a tutta la regione l’esperimento, ottimamente riuscito, della nostra provinciale di Vicenza che dallo scorso anno ha iniziato a difendere le produzioni agroalimentari locali prodotte dagli artigiani con un logo che riconosce il vero prodotto della provincia. Una modalità interessante per affermare il prodotto sul posto e per dare la sicurezza al turista di acquistare e portarsi a casa magari come souvenir, un po’ di VERA tradizione veneta”

La produzione agroalimentare del Veneto è vastissima, basti pensare che solo i prodotti tradizionali della nostra regione (censiti nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari tradizionali) sono 356.

Ebbene tutto ciò rappresenta un biglietto da visita di qualità non solo per il comparto primario ma anche per l’artigianato.

Solo nella lavorazione carni, produzione formaggi e panifici, operano oggi in regione quasi 2mila aziende che danno lavoro ad oltre 8mila persone.

Un piccolo esercito che grazie alla capacità professionale di ognuno, contribuisce ogni giorno a creare un connubio fra le tradizioni, la storia e le peculiarità geografiche che caratterizzano la nostra regione.

Un apporto determinate. Basti pensare il 47% dei prodotti citati nell’Atlante dei Prodotti Tradizionali Agroalimentari del Veneto redatto dalla Regione in collaborazione con Veneto Agricoltura, è anche di produzione artigianale. Ed in molti casi come nella panetteria e nei formaggi i laboratori artigiani sono in grado di produrre il 100% delle tipicità della nostra regione.

Vengono definiti "prodotti agroalimentari tradizionali" quelli i cui metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura sono praticati in un certo territorio in maniera omogenea e secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, per un periodo comunque non inferiore a 25 anni (art. 8 del decreto legislativo n. 173 del 30 aprile 1998 e al successivo decreto n. 350 dell’8 settembre 1999).

Molti sono i prodotti ingannevoli che vengono prodotti fuori dal Veneto e a volte anche al di fuori del triveneto o addirittura stranieri e spacciati per “ prodotto tipico” ; tra i prodotti più copiati - pasta fresca: dai Casunziei ai Bigoli, alle Lasagnete da Fornel; salumi: dal Salame de Musso al Salado, ai Sfilacci, alla Sopressa; formaggi: dalla Casatella trevigiana, al Morlacco, al Bastardo, al Burro e la ricotta senza dimenticare Miele, Liquori, Grappe, Torte, Pane, Gelato, Fugasse…

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