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L’Arte forse come antidoto allo smarrimento

24/08/2011
Artisti visivi e sperimentali quest’anno a Venezia 68 sia tra le giurie che tra i protagonisti. Un segnale positivo di quanto si sia rafforzata l’idea di Mostra d’Arte Cinematografica che in anni più o meno lontani si era lievemente affievolita offrendo il fianco a critiche talvolta non velate. Interessante ed innovativa la presenza in Giuria Sezione Orizzonti di Stuart Comer, curatore della sezione Cinema alla Tate Modern di Londra, il cui film prediletto è “Jeanne Dielman”, quel “Jeanne Dielman” considerato da molti “il più grande capolavoro femminile della storia del Cinema” di Chantal Akerman, la straordinaria artista e regista che quest’anno è fuori concorso con “La Folie Armayer”. Akerman, oltre ad avere una lunga filmografia come attrice e regista si dedica intensamente alla video installazione.

Nella Giuria del Concorso ufficiale figura David Byrne conosciuto alla maggioranza del pubblico come il musicista scozzese co-fondatore nel 1976 dei Talking Heads con i quali, sperimentando nuove forme di suoni e testi, introdusse un approccio visuale fortemente innovativo alla musica pop. Ma prescindendo da una sconfinata produzione musicale come solista e compositore, la sua creatività, iniziata negli anni del college come fotografo ed artista multimediale, è altrettanto vasta: tabelloni pubblicitari a Belfast e Toronto, porter nella metro di Stoccolma, light boxer a San Francisco e Sidney, un’installazione Power Point a Time Square e l’installazione interattiva che mutava un semplice edificio in un gigantesco strumento musicale.

La produzione di Byrne è fortemente connotata dall’uso dei media e dalla variegata articolazione dei prodotti visivi della comunicazione iconica, ed il suo registro artistico tende costantemente ad elevare il banale ad effetto d’arte fino a recuperare una sacralità nel profano.

Ben Rivers, in concorso ad Orizzonti col suo lungometraggio di esordio “Two Years at Sea”, è un giovane artista e film-maker inglese che nei suoi lavori contamina racconti della realtà, performance e sperimentazione visuale ed emotiva. La sua produzione di film e video spazia dall’esplorazione di territori sconosciuti e selvaggi, all’indagine di momenti segreti di vita vissuta. Il suo è un interesse quasi antropologico per chi vive in luoghi isolati come il protagonista di “Origin of the Species” che ha vissuto per 20 anni nelle Highlands scozzesi leggendo esclusivamente l’opera di Darwin. Rivers usa cineprese piuttosto antiquate, pellicola a 16 mm. E la materialità di questo medium diventa parte della narrazione, creando racconti obliqui che cancellano a tratti la demarcazione tra documentario e fiction.

Che dire poi della presenza di James Franco, giovane multiforme artista in gara per Orizzonti come regista del topic “Sal” (sulla vita di Sal Mineo protagonista con Jeams Dean di “Gioventù Bruciata”) e presente all’Isola della Certosa con la sua installazione che ha al centro “Rebel” da lui ideato, insieme agli artisti Douglas Gordon, Paul Mccarthy Ed Ruscha e Aron Young, come un omaggio a Nicholas Ray. Franco pittore, scrittore ed attore, oltre che regista ha presentato quest’anno al Sundance Film Festival un progetto multimediale “Three’s Company The Drama” in cui unisce video ed arte.

Mariateresa Crisigiovanni

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