Meno consumi alimentari: nuovo allarme per gli agricoltori
“Una stato di cose estremamente preoccupante – commenta Confagricoltura analizzando i dati – acuito dalle stime per settembre, che indicano un tasso d’inflazione al 3% e una media annua al 2,7%. In questo contesto il calo delle vendite alimentari si riflette immancabilmente sui redditi degli agricoltori, compressi tra un progressivo aumento dei costi di produzione e la diminuzione dei prezzi che vengono loro corrisposti per i prodotti all’origine. L’esempio della frutta estiva, con tre chili di pesche pagati come un caffè al bar è sotto gli occhi di tutti”.
La situazione economica in atto è infatti una tenaglia micidiale per gli imprenditori agricoli, che vedono i prezzi dei loro prodotti diminuire del 20% per la frutta, del 22% per ortaggi e legumi, mentre il carovita aumenta. “Un recente rapporto del ministero delle Politiche agricole – ricorda Confagricoltura - calcola che sono ben 980 mila le aziende del settore a rischio di chiusura”.