Lotta all'estremismo violento e al reclutamento a fini terroristici: è questo l'obiettivo della nuova rete appena lanciata dalla Commissione europea, che collegherà operatori chiave nel settore della lotta alla radicalizzazione in tutta l'Unione, dagli operatori sociali ai leader religiosi, i leader giovanili, le forze di polizia, i ricercatori e coloro che lavorano "sul campo" nelle comunità vulnerabili.

«L'Unione europea deve fare di più per contrastare la minaccia crescente dell'estremismo violento. Oggi inauguriamo la rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione, per sostenere gli Stati UE nel loro impegno per contrastare l'ideologia e la propaganda degli estremisti. Come abbiamo imparato dalle esperienze passate, il terrorismo non può essere collegato a una sola fede o idea politica, né tantomeno a una regione particolare. Il nostro impegno contro l'estremismo violento deve tener conto dei diversi modelli di radicalizzazione. È poi importante riconoscere che l'ispirazione ideologica e i punti di riferimento per la radicalizzazione si possono trovare anche nelle politiche di movimenti populisti presenti nell'Unione europea», ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni.

Lo scopo della rete è individuare le buone pratiche e promuovere lo scambio di informazioni ed esperienze per quanto riguarda i diversi aspetti della radicalizzazione violenta, ad esempio l'uso di internet e dei media sociali a fini di propaganda estremista e l'uso delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni da parte dei terroristi. La rete cercherà di affrontare il problema della radicalizzazione prima che questa si trasformi in estremismo violento.

La rete sarà affiancata da un forum on line e da conferenze tenute in tutta l'Unione per raccogliere esperienze e conoscenze allo scopo di migliorare la sensibilizzazione al problema della radicalizzazione e consolidare le tecniche di comunicazione. Incoraggerà figure modello e opinion leader credibili a trasmettere messaggi positivi che offrano alternative alla propaganda violenta ed estremista.

La strategia di sicurezza interna dell'UE riconosce nella prevenzione della radicalizzazione, che può portare ad atti di terrorismo, una priorità per la sua azione, al cui centro c'è l'istituzione della rete di sensibilizzazione che parte adesso. Sono state previste anche altre azioni, come l'organizzazione di una conferenza ministeriale nel 2012 sulla prevenzione della radicalizzazione e del reclutamento verso il terrorismo.

La Commissione metterà a disposizione i mezzi necessari per allestire la piattaforma RAN, organizzarne il segretariato e assicurarne il funzionamento. Al progetto saranno destinati più di 20 milioni di euro in quattro anni sotto forma di sostegno diretto agli Stati UE e di finanziamento di vari progetti. In quanto "rete di reti", la RAN sarà costituita da gruppi, associazioni e piattaforme impegnate su un piano pratico e concreto nella prevenzione della radicalizzazione. Il loro lavoro sarà organizzato per gruppi, comprendenti tra l'altro responsabili politici, funzionari dei servizi di contrasto e di sicurezza, pubblici ministeri, autorità locali, universitari, esperti del settore e organizzazioni della società civile, comprese le associazioni delle vittime.