Quarantadue stazioni radiobase, 8 impianti tv-mobile e 8 e impianti di radiodiffusione. E’ di 58 il totale delle nuove antenne di prossima collocazione nel Veneziano. Una bella impennata, certo, dovuta in primis a una normativa “favorevole”, mentre ai Comuni è stata tolta la possibilità di pianificazione.

“A noi non resta che puntare al miglior controllo possibile sulla produzione di onde elettromagnetiche – ha allargato le braccia Gianfranco Bettin, assessore comunale all’ambiente – anche perché con le risorse e disposizione, sempre minori, è difficile fare prevenzione”.

Di tutto ciò si è parlato a Mestre nel corso della conferenza stampa convocata dall’Arpav per illustrare il Rapporto Biennale 2009/2010 sui campi elettromagnetici a radiofrequenza nel comune di Venezia. Il primo aspetto da chiarire è che i dati sono complessivamente confortanti: le 65 campagne effettuate negli ultimi due anni hanno rivelato lo “zero” alla voce sforamento della soglia di 6 volt per metro, mentre solo in un 15% dei casi sono stati superati i 15 volt per metro. In città alcune zone di criticità non mancano, come in via della Pila a Marghera o in Corso del Popolo e zona stazione a Mestre, oltre a Piazzale Roma a Venezia.

“Come Arpav lavoriamo a quattro mani con il Comune e l’Ulss 12 – ha spiegato Renzo Biancotto, direttore del Dipartimento provinciale – Alcune aree sono sì sature, ma anche nell’eventualità di un aumento delle fonti, il livello di emissione non porterebbe a sforare i 6 volt al metro, quindi per la cittadinanza non ci sarebbero comunque rischi”.

“A tutt’oggi non abbiamo dati che confermino un rapporto di causa-effetto tra l’esposizione ai campi elettromagnetici e il sorgere di problemi epidemiologici nelle persone – ha tranquillizzato anche Rocco Sciarrone, responsabile della prevenzione in seno all’Ulss 12 – Di sicuro però i veneziani non devono guardare solo alle antenne, ma anche alle emissioni di Porto Marghera, dell’aeroporto Marco Polo ad esempio”.

“Purtroppo quella contro i colossi della telefonia mobile è la classica lotta “Davide contro Golia” – ha concluso l’assessore Bettin – Quello che possiamo fare è non stancarci mai di verificare per tenere il fenomeno sotto controllo. Ne va della salute di tutti noi”. M.D.L.