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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Influenza: tra i rimedi naturali quello degli indiani Sioux

20/09/2011
Influenza: tra i rimedi naturali quello degli indiani SiouxÈ tempo di prevenzione naturale per chi non intende sottoporsi alla vaccinazione influenzale (come di consueto il vaccino per la stagione 2011/2012 sarà disponibile verso la metà di ottobre). «Sono tante le domande che vengono poste al farmacista sull’efficacia delle cure preventive naturali rapportate alla vaccinazione tradizionale – dice Marco Bacchini, presidente di Federfarma Veneto, l’Unione dei titolari di 1.220 farmacie regionali -. Premettendo che la vaccinazione antinfluenzale, debitamente prescritta dal medico curante, rimane la forma di prevenzione più scientificamente provata, esistono molti rimedi naturali la cui efficacia è ormai acclarata». A spiegarlo nel dettaglio il dottor Bruno Brigo, specializzato in Medicina interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di Medicina integrata, che illustra nel dettaglio le proprietà dei preparati fitoterapici e omeopatici più accreditati dall’esperienza clinica per la prevenzione delle malattie da raffreddamento.

«Propongo in questa sede una scelta limitata a Echinacea, Anas Barbariae e Influenzinum – spiega il dottor Bruno Brigo –, anche se il panorama fitoterapico e omeopatico offre molti altri rimedi, efficaci soprattutto se si considera il soggetto in cura, nella sua globalità e unicità, a seguito di una valutazione clinica personalizzata. Quelle che riporto di seguito sono indicazioni che possono essere utili e applicabili per un soggetto sano che desideri aumentare le proprie capacità di difesa nei confronti delle malattie da raffreddamento».

FITOTERAPIA

Richiamo l’attenzione innanzitutto sull’Echinacea, uno dei fitocomplessi più importanti da utilizzare in chiave preventiva, anche se sarebbe più opportuno parlare di Echinacee al plurale. Possono essere impiegate, infatti, tre specie diverse (Echinacea angustifolia, purpurea e pallida) tutte originarie delle praterie del Nord America che risultano equivalenti dal punto di vista dell’efficacia. Per comodità espositiva userò il termine al singolare. Le tribù nordamericane (Comanche, Dakota, Sioux) utilizzavano l’Echinacea per passare indenni i rigidi inverni locali e anche localmente per curare le ferite. Gli studi scientifici sulla sua fondamentale azione preventiva sono iniziati negli anni ’70 in Germania. In breve l’Echinacea comprende tre categorie di principi attivi che agiscono in sinergia potenziandosi reciprocamente: 1) gli alchilamidi, una categoria di principi attivi che agisce sui macrofagi (cellule mononucleari tissutali che inglobano microrganismi, cellule infette, danneggiate o vecchie) responsabili della prima linea difensiva nei confronti di batteri e virus; 2) alcuni polisaccaridi che stimolano la produzione delle immunoglobuline, lavorando quindi a livello immunitario in maniera più selettiva; 3) i composti fenolici che svolgono un’attività antivirale. L’azione sinergica di queste tre categorie di principi attivi opera a largo spettro su prevenzione e trattamento di tutte le malattie da raffreddamento, quindi raffreddore, influenza, faringite, infezioni recidivate alle prime vie aeree soprattutto in età pediatrica che comprendono riniti, faringotonsilliti, otiti, tracheiti, bronchiti, laringiti, sinusiti. L’Echinacea è inoltre attiva anche in alcuni processi infettivi e ferite cutanee (erpes, linfangiti dopo mastectomia).

Prove scientifiche. Dalla sezione dedicata alle Malattie infettive della rivista scientifica The Lancet appendiamo che un gruppo di lavoro coordinato dal dott. Craig Coleman ha considerato 14 differenti studi in cui l’Echinacea veniva utilizzata in chiave preventiva. La revisione critica dei suddetti studi, che in termini tecnici viene definita ‘metanalisi’ è stata pubblicata nel 2007 ed ha registrato una diminuzione pari al 65% delle malattie da raffreddamento nei soggetti che avevano assunto a scopo preventivo preparati a base di Echinacea. Quando l’Echinacea veniva assunta in combinazione con la vitamina C, sia naturale che di sintesi, l’incidenza delle manifestazione della rinite, ovvero del banale raffreddore, si riduceva addirittura dell’86% .

Posologia. In commercio esistono molti preparati a base di Echinacea, anche se personalmente prediligo la materia prima ottenuta da pianta fresca e, in particolare, la tintura madre (in pediatria si preferiscono altri preparati su base non alcolica). La posologia media di tintura madre raccomandata per un adulto è di 25 gocce al risveglio, sciolte in un po’ d’acqua, da assumere a partire da settembre /ottobre fino a marzo. In genere si consigliano cicli di 20 giorni al mese con una pausa di 10 gg, per evitare fenomeni di assuefazione da parte dell’organismo e per non stimolare in maniera continuativa le ‘sentinelle’ del sistema immunitario.

OMEOPATIA

Probabilmente il preparato omeopatico più popolare utilizzato per la prevenzione delle malattie da raffreddamento è Anas barbariae, il cui nome deriva dall’omonima specie di anatra, portatrice sana del virus influenzale. Si tratta di un preparato ottenuto dalla diluizione e dinamizzazione di estratto di fegato e cuore di Anas barbariae. La specialità registrata come Oscillococcinum (diluizione 200K) si presenta come monodose da somministrare una volta alla settimana iniziando da settembre. Solitamente si consigliano tre mesi consecutivi, da settembre a novembre, proseguendo la prevenzione, soprattutto per i soggetti a rischio cioè bambini e anziani, fino a marzo, riducendo però l’assunzione ad una monodose ogni due settimane. In realtà non si tratta di un ‘vaccino’ antinfluenzale vero e proprio in quanto non provoca un aumento degli anticorpi contro il virus dell’influenza, ma di un potenziamento aspecifico delle difese nei confronti di agenti batterici e virali, più aggressivi nella stagione fredda.

Influenzinum è invece un preparato omeopatico ad azione più selettiva nei confronti del virus dell’influenza. Viene preparato ogni anno partendo da ceppi influenzali isolati di recente quindi della stagione in corso. Solitamente si utilizzano monodosi alla 9 CH, per due o tre mesi consecutivi, iniziando ovviamente quando è disponibile il ceppo virale stagionale. «Sono disponibili in commercio anche preparati complessi che aggiungono altre componenti omeopatiche o fitoterapiche – conclude il dottor Brigo -. Anche se talvolta viene definito impropriamente “vaccino omeopatico”, Influenzinum non induce un aumento del titolo degli anticorpi antinfluenzali specifici.

In definitiva nei soggetti a rischio o che desiderano una protezione specifica nei confronti dell’influenza stagionale è consigliabile il vaccino convenzionale. Quando si voglia ottenere un effetto di potenziamento delle difese immunitarie anche nei confronti di altri microrganismi responsabili più in generale delle diverse forme di malattie da raffreddamento si può ricorrere a preparazioni fitoterapiche o omeopatiche.

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