Decima Giornata europea delle lingue: guardiamoci intorno
"I benefici procurati dalla padronanza di una lingua diversa dalla propria sono evidenti. Che si tratti di un'esperienza di lavoro all'estero in Germania, di un soggiorno di studio in Francia o di un periodo di vacanze a Cipro, la capacità di comunicare direttamente con la popolazione locale costituisce un enorme vantaggio. Le lingue allargano la mente, aprono nuovi orizzonti e accrescono la propria occupabilità", ha affermato il commissario Vassiliou.
L'UE investe 1 miliardo di euro all'anno in programmi volti a rafforzare le abilità linguistiche e le competenze di altro tipo mediante iniziative quali Erasmus, che consente agli studenti universitari di trascorrere parte del loro periodo di studi o di formazione in un altro paese. Sono 400000, prevalentemente giovani, i beneficiari delle borse di "mobilità" finanziate dall'UE ogni anno, mediante Erasmus o altre iniziative quali il programma Leonardo da Vinci (formazione professionale) e il programma Gioventù in azione (volontariato/lavoro giovanile). Nell'ambito del proprio impegno per lo sviluppo dell'apprendimento e delle competenze linguistiche, la Commissione intende duplicare il numero di tali borse nel suo progetto di bilancio per il periodo 2014-2020. L'UE investe inoltre 50 milioni di euro l'anno a sostegno di attività e progetti di natura linguistica.
La prima Giornata europea delle lingue, celebrata in 45 paesi, si è tenuta nel 2001 su iniziativa del Consiglio d'Europa. L'obiettivo è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle lingue parlate in Europa, promuovere la diversità culturale e linguistica ed incoraggiare i cittadini ad imparare altre lingue.
L'impegno dell'UE sulla promozione delle lingue è scontato, date le 23 lingue ufficiali e la miriade di lingue regionali o dialetti che sono parte essenziale della cultura del continente. Da qualche anno le azioni sono concentrate sulle opportunità formative e lavorative offerte da una conoscenza approfondita di diverse lingue. L'obiettivo quantitativo è "lingua materna +2", ovvero far sì che ogni bambino parli due lingue oltre a quella materna. La costruzione del mercato interno prevede molte norme a tutela della diversità linguistica, nell'interesse dei cittadini e delle imprese. I costi legati alla traduzione e all'interpretazione del lavoro delle istituzioni UE ammontano a circa due euro l'anno per ogni cittadino europeo. Il paese più multilingue dell'UE è il Lussemburgo, dove il 99% dei cittadini parla almeno una lingua straniera, cui seguono il 97% degli slovacchi e il 95% dei lettoni. I paesi meno multilingue dell'UE sono l'Irlanda (34%) e il Regno Unito (38%).
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