Uso acqua in agricoltura va ottimizzato, non è mai spreco
E’ questa la risposta di Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.) a quanto dichiarato, a Bologna, in occasione della presentazione delle Giornate Europee contro lo Spreco.
“E’ facile, infatti, collegare il quantitativo di ortofrutta annualmente non consumata in Italia (14 milioni di tonnellate) all’acqua necessaria alla sua produzione. Bisogna, però, contestualmente ricordare che solo la minor parte dell’acqua usata per l’irrigazione viene assorbita dalla pianta; la restante viene reimmessa nel ciclo ambientale, spesso in condizioni di salubrità migliori di quando viene prelevata, contribuendo ad arricchire le falde acquifere e, nelle zone costiere, a contrastare la risalita del cuneo salino. L’esempio migliore sono le zone del riso, coltura idroesigente che trattiene però solo il 22% dell’acqua utilizzata: tra Piemonte e Lombardia, l’allagamento dei campi permette un beneficio ambientale riscontrabile fino nelle aree a valle lungo il corso del fiume Po.
Altra cosa è invece parlare di ottimizzazione d’uso dell’acqua irrigua, per la quale ci stiamo adoperando con la realizzazione del sistema IRRIFRAME, attualmente in fase sperimentale nei consorzi di bonifica di 6 regioni italiane ed il cui avvio operativo è previsto per il 2012: attraverso la combinazione di più parametri (meteorologici, colturali, pedologici, idrici) permette di fornire all’agricoltore, per via informatica o SMS, le indicazioni su quantità e tempistica dell’irrigazione; ciò punta ad assicurare un’ulteriore riduzione del 20% del fabbisogno irriguo già sceso, a livello nazionale, sotto la soglia del 50% grazie a sistemi collettivi di distribuzione idrica, nonchè alle innovazioni tecniche.
Il vero spreco idrico, in realtà, è legato ai circa 300 miliardi di metri cubi di pioggia che, ogni anno, mediamente, cadono sull’Italia. Di questo volume, considerando le primarie necessità di equilibrio ambientale, l’acqua utilizzabile è pari a 53 miliardi di metri cubi, ma quella realmente utilizzata si riduce a 45 miliardi di metri cubi. Ogni anno quindi noi “sprechiamo”, non utilizzandoli e lasciandoli terminare in mare, 8 miliardi di metri cubi, pari a 8.000 miliardi di litri, vale a dire circa 18 laghi di Garda! Una cifra impressionante – conclude Gargano - sia quantitativamente che come potenziale fattore economico. La risposta non può che essere il Piano Nazionale degli Invasi, che chiediamo da tempo e che, abbinando necessità ambientali e di difesa idrogeologica del territorio, dia una risposta concreta ad un vero spreco che, economicamente ed eticamente, non ci possiamo più permettere. È su questi temi di concretezza che proponiamo un’alleanza per costruire politiche fattive.”
foto di G. Arlotti