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I corridoi europei e l'Italia

20/10/2011
Sono dieci i corridoi della rete trans europea dei trasporti appena presentata dalla Commissione europea. Molti di questi tratti, in quattro corridoi su dieci, coinvolgono, in maniera diretta o indiretta, il territorio italiano. La disponibilità totale, per il periodo 2014-2020, sarà di 31,7 miliardi, una cifra quattro volte superiore a quella dell'attuale fase finanziaria.

Il corridoio numero 1 congiunge il Mar Baltico all'Adriatico e ha un particolare significato anche storico e politico, andando di fatto in parallelo con la vecchia "Cotrina di ferro" dell'era della guerra fredda. Di fatto, si parte a Helsinki e si arriva a Ravenna, attraverso Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia, attraverso Udine, Venezia, Bologna e Ravenna. I porti italiani coinvolti sono quelli di Trieste, Venezia e Ravenna, attraverso interconnessioni e lo sviluppo di piattaforme intermodali.

Tra quelli che riguardano il territorio italiano c'è anche il 3, il Corridoio Mediterraneo, che parte da Algeciras, nella zona dello stretto di Gibilterra, e raggiunge Budapest attraversando la Spagna, la Francia, l'Italia e la Slovenia. È il corridoio della Lione-Torino, che prosegue attraverso Milano, Brescia, Venezia e Trieste. Studi di fattibilità riguardano anche la zona vicina al Po, passando per Mantova. I lavori di base del tunnel che collega il tratto sulle Alpi tra Italia e Francia dovrà partire entro il 2020, mentre entro il 2014 dovranno partire i lavori su diverse tratte del Nord-Est tra Brescia e Trieste. È compreso nel corridoio anche il tratto ferroviario tra Trieste e Divaca in Slovenia.

Il Corridoio 5 collegherà la Finlandia a Malta, passando per Danimarca, Germania, Austria e Italia, dove le tratte interessate coinvolgono, dal Brennero, Verona, Bologna, Roma, Napoli, Bari e – novità rispetto al passato – Palermo. Nel capoluogo siciliano sarà anche possibile realizzare connessioni tra il porto e l'entroterra.

L'ultimo corridoio di interesse diretto per il nostro Paese è il numero 6, da Genova a Rotterdam. Le direttrici di valico alpino sono due, attraverso Novara, il Sempione e il Loetschberg in Svizzera, e Milano e Gottardo. I lavori sui tratti italiani inizieranno entro il 2020. La Galleria del San Gottardo in Svizzera, la più lunga del mondo per il traffico ferroviario, sarà probabilmente aperta in anticipo rispetto alla scadenza prevista del 2017.

Tra gli elementi chiave dei progetti che riguardano l'Italia, la Commissione nella sua lunga lista ha evidenziato l'inclusione di quasi tutti gli assi maggiori che fanno parte della pianificazione italiana sui trasporti per il prossimo decennio, garantendo una copertura molto buona del territorio. È stato incluso anche la tratta Napoli – Palermo, perché il capoluogo siciliano rispetta i criteri necessari per essere considerato un nodo a livello europeo. La Sicilia, inoltre, fornisce i collegamenti più diretti con Malta, dove termina il Corridoio 5. Sulla Torino – Lione, l'inclusione nella lista dei progetti si deve all'accordo tra Francia e Italia sulla condivisione dei costi e sulla soluzione di molti problemi tecnici ancora esistenti.

Gli altri corridoi della rete centrale, che non toccano direttamente il territorio italiano, sono il 2 da Varsavia all'Inghilterra, il 4 da Amburgo a Cipro, il 7 da Lisbona a Strasburgo, l'8 da Dublino a Bruxelles, il 9 da Amsterdam a Marsiglia e il 10 da Strasburgo alla foce del Danubio in Romania.

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