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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Smonticazione dalle malghe

22/09/2006
In un recente incontro del direttivo di Confagricoltura Belluno il Presidente Diego Donazzolo ha compiuto una disamina dei problemi e delle problematiche del settore primario. Diego Donazzolo ha ricordato come in questi giorni si assiste alla smonticazione dalle malghe: evento pittoresco ed accattivante per i cittadini, i quali spesso non conoscono le notevoli difficoltà che incontra l’allevatore nella gestione delle malghe e degli allevamenti. Secondo Donazzolo diventa sempre più difficile riuscire a mantenere un livello adeguato di redditività nel settore del primario. In questi ultimi anni ,pur in presenza di alcuni interventi di sostegno, solo poche aziende sono riuscite ad effettuare investimenti adeguati e tali da garantire loro un futuro certo. Moltissime aziende di piccole dimensioni sono praticamente scomparse, le cause sono molteplici ma la causa fondamentale è da ritrovarsi nella concreta assenza di una forte politica agricola specifica per la montagna. Troppo spesso sono stati effettuati interventi più di natura politica che economica che hanno compromesso lo sviluppo ed il futuro di molte aziende agricole. Per Donazzolo sarebbe stato sufficiente “copiare” quanto è stato fatto dai nostri confinanti dell’Alto Adige. In particolare nel ruolo dato all’agricoltura. In quella Regione hanno saputo utilizzare proprio il settore primario come elemento aggregante per l’intera economia e per lo sviluppo di tutti gli altri settori. Hanno avuto il coraggio di intervenire proprio dove era strettamente necessario e dove c’era il pericolo che lo sviluppo comodo del fondovalle attirasse gli abitanti dei paesi più alti e delle vallate più scomode. Nella nostra provincia ormai assistiamo esattamente al contrario.

Donazzolo si è pertanto augurato che nelle prossime misure del PSR l’indennità compensativa venga opportunamente avvicinata al livello di intervento del Trentino Alto Adige e con le stesse modalità, andando ad intervenire proprio nelle zone disagiate della nostra provincia dove l’attività agricola e zootecnica in particolare sta scomparendo. In queste aree una forte politica per l’insediamento di giovani nel settore del primario diventa indispensabile per costruire le aziende agricole del futuro che devono assumere un ruolo sempre più importante e con entrate di reddito sempre più differenziate dove il mantenimento ambientale dovrà per forza diventare una forma di reddito sicuro ed indiscusso. Le risorse ci sono, basta solo metterle in gioco anche attraverso un giusto intervento del mondo bancario troppo spesso solo attento ad insediamenti di tipo residenziale senza tenere in giusta considerazione che l’ambiente in cui viviamo è una conseguenza dell’attività del primario.

Nel merito del P.S.R. manifestiamo preoccupazione per il prossimo piano di sviluppo del veneto perchè a tutt’oggi non abbiamo ancora avuto assicurazioni sulla richiesta fortemente voluta e portata avanti dalla nostra Organizzazione di destinare il 25% delle disponibilità alla montagna veneta. Ci auguriamo di avere presto una risoluzione positiva su questa proposta. Donazzolo ricorda che nel merito è stato elaborato anche un documento dalla Provincia di Belluno condiviso da tutte le Organizzazioni del settore e si augura che lo stesso venga recepito dagli organismi regionali non sempre sufficientemente attenti alle esigenze dei montanari.

Sul piano dell’assistenza alle aziende, i tecnici di Confagricoltura Belluno stanno in questi giorni esaminando i dati emersi dalle visite aziendali al fine di identificare e risolvere eventuali carenze riscontrate e consigliare le soluzioni più idonee ed opportune da adottare proprio per tutte le novità che sono state introdotte dalla nuova Pac, anche alla luce della necessità da parte delle aziende che percepiscono premi comunitari, di rispettare le norme sulla Condizionalità. Per questo motivo la nostra Organizzazione ha attivato l’assistenza prevista dalla misura Y predisposta dalla Regione Veneto che eroga direttamente un premio alle aziende richiedenti.

La burocrazia sta diventando uno degli ostacoli maggiori per lo sviluppo delle nostre imprese, spesso succede che alcuni imprenditori rinunciano ad eventuali aiuti proprio per l’eccessiva burocratizzazione delle pratiche, per non parlare poi a tutti gli adempimenti fiscali, amministrativi, etc. e non che quotidianamente l impegnano l’azienda.

In alcune aziende agricole i registri da tenere aggiornati quotidianamente superano la decina. I costi eccessivi della burocrazia stanno inducendo addirittura alcuni imprenditori a dei ripensamenti circa la loro attività e stanno valutando l’opportunità di ridimensionare la propria attività, cosa che comporterà comunque una riduzione del reddito. E’ impensabile che un Paese moderno come il nostro non riesca a risolvere simili questioni. E’ giusto pensare che il sistema del primario venga aggiornato, informatizzato anche per agevolare gli eventuali controlli, ma ciò non deve avvenire a discapito dei redditi degli imprenditori. Da una stima effettuata a livello europeo risulta che per ogni euro che arriva nelle tasche degli agricoltori se ne spende un’altro per il funzionamento della struttura burocratica che lo distribuisce; questo modo di operare deve essere assolutamente riformato anche in relazione dell’allargamento dell’UE, in quanto pur in presenza di nuove necessità, le risorse non sono destinate ad aumentare.

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