“Sono costernato di fronte a quanto è successo a Genova. Non ci sono parole ma, accanto alle lacrime, sale la nostra rabbia – questa la dichiarazione del presidente A.N.B.I. , Massimo Gargano - di fronte alla nuova tragica alluvione. Quella del capoluogo ligure è solo l’ultima tragedia di una lista del dolore, che si allunga anno dopo anno. E siamo solo all’inizio della stagione autunno-invernale. Noi lo ripetiamo ancora una volta: aldilà del chiedersi se gli eventi meteorologici estremi siano prevedibili o meno, è necessario difendere i centri abitati a rischio con il varo di un Piano Nazionale, che individui aree e bacini dove deviare le acque in caso di piena; noi lo evidenziamo, con disperata, quanto inascoltata forza, da almeno dieci anni. Il problema, a causa anche di un’urbanizzazione spesso “selvaggia” e del progressivo abbandono dei territori soprattutto montani, interessa l’intero territorio nazionale. Nessuna infrastruttura, di cui tanto si parla nel nostro Paese, ha senso se non si garantisce la sicurezza idrogeologica. E Genova non è certo la prima volta, che subisce la violenza delle acque.”