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Strategia UE: internazionalizzazione piccole-medie imprese

09/11/2011
Superare la crisi economica attraverso l'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, per sfruttare le opportunità che i mercati emergenti stanno offrendo all'Europa. La nuova strategia dell'Ue, che il Vicepresidente della Commissione Antonio Tajani ha appena presentato, si articola su 6 diversi campi d'azione. Innanzitutto è previsto il potenziamento e la mappatura dei servizi di sostegno alle imprese, tramite l'analisi dei servizi già esistenti e il coinvolgimento dei Paesi e dei "Market Access Team". Le ricerche dovranno terminarsi entro la fine del 2012 e individuare le fragmentazioni e le duplicazioni esistenti nel mercato Ue, oltre che lavorare sui mercati emergenti prioritari in tutto il mondo.

Secondo obiettivo: la creazione di un unico portale virtuale di accesso alle informazioni necessarie alle fasi che regolano il processo di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Una rete virtuale multilingue che verrà lanciata nel 2012 e un luogo d'incontro anche fisico che troverà vita all'interno dell'Enterprise Europe Network, la rete di sportelli per le PMI dell'Unione europea (http://www.enterprise-europe-network.ec.europa.eu/index_en.htm). Verranno stilati i fattori di rischio, gli indicatori economici e ogni informazione correlata, di tipo legale.

Il regime di sostegno alle PMI che vogliono andare sui mercati esteri sarà più consistente e offrirà aiuto durante le operazioni all'interno di paesi terzi, per facilitare la cooperazione al di fuori dei confini nazionali, e offrire gli incentivi contenuti nel prossimo budget dell'Unione, che sarà operativo nel periodo 2014-2020.

Saranno inoltre realizzati punti d'incontro e network che permettano alle imprese di trovare i partner ideali per procedere all'internazionalizzazione e che potenzino il loro ruolo all'interno di stati terzi. L'Ue incoraggerà, attraverso programmi adeguati, queste reti di mercato in modo da rendere più accessibili le operazioni di export congiunte, e supporterà le iniziative transnazionali.

E' inoltre necessaria la razionalizzazione delle attività nei mercati prioritari in modo da evitare la duplicazione di attività di sostegno intraprese da Paesi o organizzazioni private e sarà necessario sostenere le stesse con dimostrazioni di effettiva domanda di mercato. I fondi pubblici saranno assegnati in base all'equilibrio fra risorse disponibili e risultati raggiunti. I singoli Paesi sono invitati a seguire le nuove linee guida che indicano anche le zone geografiche di maggior rilevanza, cioè i mercati emergenti asiatici, latino-americani e africani.

Tutti i Paesi, in particolare quelli candidati all'adesione all'UE nei Balcani, sono incoraggiati a perseguire questi obiettivi che aiuteranno le imprese a ritrovare la fiducia per investire in questi mercati. Da sempre uno degli scopi principali dell'Ue è quello di realizzare un clima economico amichevole e relazioni distese con i partner esterni. L'Europa sta inoltre sostenendo i cambiamenti politici delle regioni nord africane e si impegnerà nel rimuovere le rimanenti barriere tariffarie e non. Verranno creati punti di contatto in tutte le delegazioni europee più rilevanti per rendere i mercati maggiormente aperti ai business minoritari, e verrà stimolato il dialogo fra le piccole e medie imprese attraverso accordi bilaterali e la creazione di un Forum Finanziario sull'Africa.

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