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Droga, relazione UE: più vigilanza a lotta contro traffico

16/11/2011
Droga, relazione UE: più vigilanza a lotta contro trafficoIl consumo di droga in Europa si sta stabilizzando, con alcuni segnali positivi relativi al consumo di cocaina, che potrebbe avere il suo apice alle spalle, e all'uso della cannabis, in continua diminuzione tra i giovani. L'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ha appena pubblicato la sua relazione annuale 2011, da quale emerge però che i segnali di stabilizzazione del consumo degli stupefacenti più diffusi sono tuttavia controbilanciati dall'emergere di nuove minacce, tra cui la maggiore disponibilità di droghe sintetiche, la rapida comparsa di nuove sostanze e la diffusione della "poliassunzione", cioè l'assunzione simultanea di diversi tipi di droghe. La relazione esprime nuove preoccupazioni per il potenziale propagarsi dell'HIV tra coloro che si iniettano droghe.

La Commissaria europea per gli Affari interni, Cecilia Malmström, ha così commentato questi risultati: "Benché si osservino alcune tendenze positive sul consumo di cocaina e di cannabis, dobbiamo restare vigili, soprattutto per quanto riguarda l'uso delle più recenti sostanze sintetiche. Le autorità di contrasto devono continuare a combattere i gruppi criminali organizzati che gestiscono il traffico di droga. La Commissione intende presentare nelle prossime settimane norme sulla confisca e il recupero dei proventi di reati gravi, tra cui il traffico di droga".

Sono circa 14,5 milioni gli europei che hanno provato cocaina almeno una volta nella vita e circa 4 milioni che ne hanno fatto uso lo scorso anno. Ma nei Paesi con i più alti livelli di consumo come Danimarca, Spagna, Italia e Regno Unito, l'assunzione di cocaina tra i giovani adulti è leggermente diminuita nell'ultimo anno. Un cittadino europeo su 5 (all'incirca 78 milioni di persone) ha provato la cannabis almeno una volta nella vita. Pur essendo questi dati stabili rispetto agli anni precedenti, la cannabis resta la sostanza illecita più diffusa in Europa.

Per quanto riguarda i precursori, ossia i prodotti chimici utilizzati per fabbricare le sostanze illecite, in quest'ambito è in atto una specie di "gioco del gatto e del topo": per aggirare le norme i produttori di droghe sintetiche ricorrono a tecniche sofisticate, sintetizzando, per esempio, precursori a partire da "pre-precursori" o facendoli passare per sostanze chimiche non controllate per riconvertirle successivamente, dopo l'importazione.

La rapida diffusione delle nuove sostanze psicoattive non controllate (spesso vendute come droghe legali) rappresenta una sfida crescente. Dopo il numero record di 41 nuove sostanze notificate all'OEDT e a Europol nel 2010 (rispetto alle 24 del 2009), i primi dati disponibili per il 2011, non mostrano segnali di calo: sono state registrate 39 sostanze quest'anno, attraverso il sistema di allerta rapida europeo (SARE). I negozi virtuali individuati sono circa 600.

Infine, l'eroina rappresenta ancora la principale causa di malattie e morti connesse alla droga nell'UE. Secondo le stime dell'OEDT, i consumatori abituali di oppiacei nell'UE e in Norvegia sono più di 1,3 milioni. Per circa la metà dei tossicodipendenti che entrano in un programma di cure specializzate in Europa, gli oppiacei rappresentano il problema principale.

Per combattere in modo più efficace il traffico di droga, la Commissione intende altresì presentare nuove norme in materia di confisca e recupero dei beni. Le catene di distribuzione che sostengono il traffico di stupefacenti sono spesso gestite dalla criminalità organizzata. Dal momento che questi gruppi criminali agiscono a scopo di lucro, punirli con la sola reclusione non basta ma occorre anche privarli dei loro guadagni finanziari, delle auto e delle proprietà, rendendo il crimine organizzato un'attività sempre meno redditizia.

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