Moscato in tutto il Veneto: no di Confagricoltura Padova
«Per la vitivinicoltura della provincia di Padova e, in particolare, per quella dei Colli Euganei si annunciano danni economici gravissimi di fronte a simili decisioni, assunte senza alcuna consultazione con gli operatori – dice il presidente di Confagricoltura Padova, Antonio da Porto –. Anche quest’ultimo decreto, che era annunciato come una sorta di aggiustamento sostanziale, in realtà dimostra ancora una volta la mancanza di un adeguato coinvolgimento delle associazioni agricole e degli operatori viticoli del territorio vocato della provincia di Padova. E questo per noi è un metodo di assunzione delle decisioni inaccettabile».
Entrando nel dettaglio del provvedimento, l’associazione chiede l’immediato blocco degli impianti di Moscato giallo nelle province di Belluno, Treviso, Rovigo, Venezia e Vicenza, e di non allargare stabilmente a quest’ultima provincia l’autorizzazione alla coltivazione. «Concedere la possibilità di realizzare nuovi impianti della varietà Moscato giallo fino al termine della campagna vitivinicola in corso (31 luglio 2012) – dice da Porto – crea una rincorsa all’accaparramento di barbatelle di vite e ulteriori investimenti nelle zone non idonee. Inoltre non comprendiamo il motivo per cui la correzione non abbia riguardato anche gli impianti del Moscato bianco, visto che anche per tale varietà non c’era una tradizione di coltivazione nelle province venete diverse da Padova.
Confagricoltura Padova sottolinea poi come tutta la questione prenda avvio da un vero e proprio errore materiale riguardo all’idoneità all’impianto della varietà di Moscato giallo: «E da un errore materiale nella stesura del provvedimento non può in alcun caso originarsi un motivo di rivendicazione del diritto di impianto nel territorio delle province di Belluno, Treviso, Rovigo, Venezia e Vicenza. La Regione deve capire che la vitivinicoltura della provincia di Padova e dei Colli Euganei deve essere trattata con la stessa attenzione e con lo stesso rispetto con cui vengono considerate altre realtà. Ricordiamo che sulla produzione di Moscato Fior d’Arancio DOCG, vero punto di riferimento per il rilancio del settore nel territorio vocato dei Colli Euganei, le nostre aziende stanno investendo ingenti energie. È per questi motivi che non riusciamo ancora a comprendere come sia possibile che, dopo un lungo e difficile percorso che ci ha portato ad ottenere l’ambita denominazione, venga con assoluta leggerezza concessa la possibilità di utilizzare il vitigno Moscato giallo in tutto o quasi il territorio della Regione. È evidente che così si svilisce il difficile lavoro che si sta facendo per valorizzare un prodotto di qualità certificata».