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Unioncamere: export industria tiene, nonostante scenario

17/11/2011
Netto rallentamento ma resta ancora positiva la performance della manifattura italiana nel III trimestre 2011 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sostenuta soltanto dalla crescita dell’export. Tornano in territorio negativo le regioni del Mezzogiorno, che con più difficoltà riescono a sfruttare le opportunità offerte dai mercati esteri. E’ ancora discendente la dinamica del commercio e dei servizi, penalizzati dalla stagnazione dei consumi delle famiglie. Alcuni segnali di ottimismo (blandi per l’industria, più evidenti per il terziario) dalle imprese italiane per il IV trimestre, legati tuttavia solo alle aspettative di vendita nella parte finale dell’anno.

In tutti i settori, comunque, il deterioramento del quadro economico ha riflessi soprattutto sulla piccola dimensione di impresa e, in particolare, sull’artigianato: nel caso del commercio perché penalizzata dalla concorrenza delle grandi superfici di vendita; nel manifatturiero, perché meno attrezzata a cimentarsi con i mercati esteri – soprattutto quelli meno prossimi - in cui ancora il made in Italy si mantiene competitivo.

“Ci auguriamo che, con il Governo che si è appena formato” – ha detto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - “si apra un periodo di stabilità dei mercati. E’ di questo che le nostre imprese hanno bisogno per riprendere il loro cammino di sviluppo. Mentre per le famiglie si auspica una ripresa della fiducia”.

Il bilancio del III trimestre 2011

Industria: produzione a +0,6% e fatturato a +2,1%

Nel III trimestre 2011 le dinamiche dei principali indicatori economici del tessuto industriale hanno mostrato un sensibile rallentamento rispetto ai mesi precedenti, restando comunque in terreno positivo. L’aumento della produzione ha segnato un +0,6% grazie alla buona tenuta delle imprese con più di 50 addetti (+1,5%) che ha compensato il calo di quelle di dimensione minore (-0,7%, con l’artigianato che perde il 2,1%). Si è attestato, invece, al +2,1% l’incremento generale del fatturato, con le imprese con oltre 50 dipendenti che segnano un +3,3% e quelle minori che si fermano a +0,4%.

Sono state le industrie meccaniche (+2,2% e +4,1% per produzione e fatturato) e quelle dei metalli (+2,1% e +3,9%) a mostrare andamenti più brillanti della media. Restano, invece, penalizzate dalla stagnazione del settore immobiliare le performance delle industrie del legno e del mobile, che continuano a registrare andamenti negativi in termini di produzione (-3,8%) e vendite (-2,3%).

Nel Nord Ovest le dinamiche più sostenute: arrivano, infatti, a +2,3% e +3,7% i guadagni di produzione e fatturato, con il Piemonte che spicca per il rialzo del secondo indicatore (+5,8% tendenziale). Sempre superiori alla media, ma più moderati, gli andamenti del Nord Est (rispettivamente, +1,2% e +2,5%% per produzione e fatturato), trainati in particolare dal Veneto. Il Centro registra nel trimestre un arretramento della produzione (-1,5%), mentre il fatturato si mantiene in crescita (ma meno intensamente della media). Mentre continua la tendenza negativa delle dinamiche di produzione e fatturato delle imprese meridionali (rispettivamente, -3,1% e -2,5%).

Esportazioni in crescita del 4,2%

È ancora una volta il fronte estero a portare i migliori risultati per le imprese manifatturiere: +4,2% l’incremento tendenziale nel III trimestre, in virtù soprattutto delle performance internazionali delle imprese con oltre 50 dipendenti (che registrano un aumento del 4,8%), ma anche quelle di minore dimensione riportano un progresso nelle vendite estere (+2,5%, pur a fronte di un +0,7% appena per quelle artigiane). Oltre alle industrie dei metalli (+7,0%) e meccaniche (+6,0%), cui spetta la leadership sui mercati esteri della manifattura nazionale, andamenti sostenuti accompagnano anche le industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche (+4,7%). Supera, inoltre, il 3% l’aumento dei settori alimentare e Sistema moda, mentre è stabile la dinamica delle industrie elettriche ed elettroniche (+0,1%).

A livello territoriale, andamenti superiori alla media nazionale vengono registrati nel Nord Ovest (+5,6%, Piemonte in testa al +9,6%) e nel Nord Est (+5,2%, con il Veneto a +6,5%). Positivi ma sensibilmente inferiori al dato medio le performance del Centro (+1,8%) e del Mezzogiorno (+1,3%).

Ordinativi

Rallenta la dinamica dei portafogli ordini delle imprese industriali nel III trimestre 2011, fermandosi ad un guadagno dello 0,3% su base annua. I settori che si sono assicurati un maggior incremento degli ordinativi (chimico e dei metalli) sono anche tra i più attivi nelle vendite estere. In riduzione, invece, gli stock di ordini dei comparti del legno-arredo, delle Altre industrie manifatturiere e del tessile, abbigliamento, calzature. A livello territoriale, emerge l’incremento del Piemonte (+4,6%) mentre è in riduzione il portafoglio ordini di Centro e Mezzogiorno.

Commercio: calo generalizzato

Peggiora la dinamica del commercio nel III trimestre 2011: -3,1% il calo delle vendite complessivo. Difficile la situazione soprattutto per le attività sotto i 19 dipendenti, che chiudono il trimestre con una diminuzione del 4,4%, mentre le imprese più grandi hanno registrato un calo più contenuto (-1,3%). Quasi allineate le riduzioni del settore alimentare (-3,7%) e non alimentare (-3,9%), sebbene in entrambi i casi siano state soprattutto le imprese minori ad aver sofferto il contenimento dei consumi. Esce, invece, quasi indenne dai tre mesi estivi il segmento degli Iper e supermercati, il cui calo medio dello 0,3% è unicamente dovuto alle operatori sotto i 19 dipendenti. Tutte le ripartizioni segnalano andamenti negativi, più contenuti nel Nord-Est (-1,9%), inferiori al -3% nelle altre macroaree.

Altri servizi: in frenata a fine settembre

In frenata anche il volume d’affari degli Altri servizi nel III trimestre 2011 (-1,1% la variazione su base tendenziale), per effetto unicamente dell’andamento delle imprese sotto i 49 dipendenti (-1,8%) mentre le imprese di maggiori dimensioni chiudono il trimestre in pareggio. Tutte le aree del Paese sono interessate da un andamento discendente, più consistente al Centro e Mezzogiorno rispetto al Settentrione.

L’Ict e il settore dei Trasporti sono riusciti a tenere un’intonazione lievemente crescente dei rispettivi volumi d’affari (0,8% e 0,5%), grazie all’apporto delle imprese con più di 50 dipendenti. Nonostante l’estate, resta negativo l’andamento delle imprese del settore alberghiero e della ristorazione (-1,1%) e, soprattutto, delle Mense e bar (-4,6%). Superiore al 2% anche il calo del giro d’affari nei servizi alle persone e degli altri servizi.

Le previsioni per il IV trimestre 2011

Industria

Ad un trimestre segnato da incertezze, secondo le imprese manifatturiere, potrebbe succederne un altro altrettanto incerto: si attestano poco al di sotto del 50% le quote di imprenditori che dichiarano di non aspettarsi variazioni negli andamenti degli indicatori monitorati. Emerge, quindi, un sostanziale pareggio nel bilancio tra attese positive e prospettive di decremento della produzione, provocate soprattutto dalle più pessimistiche previsioni delle imprese con meno di 50 dipendenti (-5,8 punti), mentre appaiono più possibiliste quelle di dimensione maggiore (+4,1 punti), in particolar modo dei settori alimentare e meccanico. Un sentiment lievemente più ottimista accompagna invece le previsioni relative al fatturato nel IV trimestre 2011, contrassegnate da un saldo pari a +1,7 punti, espressione delle perplessità delle imprese con meno di 50 dipendenti (-4,5, con un picco del -6,9 tra quelle artigiane) e delle migliori prospettive dichiarate da quelle di dimensione maggiore (+5,9).

A livello territoriale, da segnalare le attese positive in merito alla produzione delle imprese del Centro (mentre tutte le altre ripartizioni segnano valori negativi), e, per il fatturato, di tutte le ripartizioni (ad eccezione del Nord Ovest).

Commercio

In corrispondenza del periodo natalizio, sembrano augurarsi un miglior risultato delle vendite commerciali le imprese del commercio, le cui attese per il trimestre di fine anno risultano più incoraggianti rispetto a quello precedente (oltre un terzo prevede di incrementare le vendite a fronte di un 16,8% che si attende di diminuirle). Il clima generale pesa ancora sulle imprese fino a 19 dipendenti (-6,4 punti il saldo) mentre l’ottimismo sembra più diffuso tra quelle di dimensioni maggiori (+54,7). Previsioni positive per tutti i comparti commerciali, con il picco raggiunto dalla Gdo (arriva a 61,5 punti il saldo), così come quelle dell’Italia settentrionale e centrale. Clima non mostra invece miglioramenti per il Mezzogiorno, le previsioni di riduzione delle vendite superano di 5 punti quelle di incremento.

Altri servizi

La convinzione che alla fine dell’anno il giro d’affari migliorerà rispetto al III trimestre coinvolge anche le imprese degli Altri servizi, con un bilancio di oltre 9 punti a favore degli ottimisti. Aspettative positive per la generalità dei settori, con punte più significative nel comparto del Trasporto (+18,6 punti), degli Alberghi, ristorazione e servizi turistici (+14,1) e dell’Ict (+11,8). A livello territoriale, Nord Est e Centro sono le aree che riportano le migliori previsioni.

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